Composte da rocchi in marmo, le colonne poggiano su un basamento e ospitano al loro interno una stretta scala a chiocciola, illuminata da feritoie lungo il percorso, che porta fino alla piattaforma superiore, dove era posta una statua bronzea. Il fregio si sviluppa continuo con un’altezza che cresce progressivamente, per compensare l’effetto ottico di rimpicciolimento dovuto alla progressiva distanza dell’osservatore.
dossier i confronti
COLONNA TRAIANA E COLONNA AURELIANA
Composte da rocchi in marmo, le colonne poggiano su un basamento e ospitano al loro interno una stretta scala a chiocciola, illuminata da feritoie lungo il percorso, che porta fino alla piattaforma superiore, dove era posta una statua bronzea. Il fregio si sviluppa continuo con un’altezza che cresce progressivamente, per compensare l’effetto ottico di rimpicciolimento dovuto alla progressiva distanza dell’osservatore.
Colonna Traiana
In una piccola piazza tra la biblioteca greca e quella latina, all'interno dell’ultimo e più grande dei Fori pubblici imperiali di Roma, fatto costruire da Traiano su progetto all’architetto Apollodoro di Damasco, svettava la colonna coclide, costruita tra il 110 e il 113 d.C., con la statua bronzea di Traiano sulla sommità (sostituita nel Cinquecento con quella di san Pietro). All’interno dell’alto basamento cubico su cui poggia la colonna si trovava la camera funeraria con l’urna dell’imperatore.Il suo fregio racconta le due vittoriose campagne di Traiano in Dacia (la regione che comprendeva territori delle attuali Romania, Ungheria e Bulgaria) ed è costituito da 2500 figure, distribuite in oltre 150 scene. Nel rilievo, molto basso, le vicende delle due guerre daciche sono poste in stretto ordine cronologico: all’inizio gli avvenimenti della prima spedizione, che si avvia con la costruzione del ponte di barche sul Danubio (101-102 d.C.); quindi quelli della seconda (105-106 d.C.).
Una Vittoria alata che, posta tra i trofei, scrive le gesta dell’imperatore, separa le due narrazioni.
Gli edifici, i paesaggi e le armi dei combattenti sono rappresentati con minuziosa attenzione. Le scene di combattimento sono intervallate da raffigurazioni di marce, costruzione di ponti, strade e accampamenti e da scene in cui compare lo stesso Traiano. L’imperatore è sempre raffigurato in classica compostezza e grande serietà, ma in proporzioni maggiori rispetto alle altre figure. Non mancano le rappresentazioni a volo d’uccello, cioè viste come dal cielo, con un’inclinazione di circa 45 gradi, espediente tipico dell’arte cosiddetta plebea che qui si integra con il naturalismo e l’equilibrio della tradizione classica. Per questo motivo, la Colonna Traiana è stata considerata da alcuni studiosi come il momento più alto dello sviluppo dell’arte romana.
Gli edifici, i paesaggi e le armi dei combattenti sono rappresentati con minuziosa attenzione. Le scene di combattimento sono intervallate da raffigurazioni di marce, costruzione di ponti, strade e accampamenti e da scene in cui compare lo stesso Traiano. L’imperatore è sempre raffigurato in classica compostezza e grande serietà, ma in proporzioni maggiori rispetto alle altre figure. Non mancano le rappresentazioni a volo d’uccello, cioè viste come dal cielo, con un’inclinazione di circa 45 gradi, espediente tipico dell’arte cosiddetta plebea che qui si integra con il naturalismo e l’equilibrio della tradizione classica. Per questo motivo, la Colonna Traiana è stata considerata da alcuni studiosi come il momento più alto dello sviluppo dell’arte romana.
Dossier Arte plus - volume 1
Dalla Preistoria all'arte romana
Laura Fenelli, Emanuela Ferretti, Laura Guasti, Claudio Pescio
Treccani Giunti TVP, 2015
VERSIONE DIGITALE
ALTRI FORMATI E SERVIZI