Corsa dei carri al Circo Massimo, particolare, 320-330, mosaico. Piazza Armerina (Enna), Villa del Casale.
L'EPOCA E LE IDEE
Dall'anarchia militare a Costantino
Alla morte di Alessandro Severo, nel 235 d.C., l’Impero entra in una fase di profonda crisi politica e istituzionale. Come già era accaduto in altre fasi della storia romana, l’esercito assume un ruolo centrale nella designazione degli imperatori, che si succedono l’uno all’altro a un ritmo rapidissimo. Questa fase turbolenta, detta dell’"anarchia militare", si conclude soltanto nel 284, con l’elezione al trono imperiale di Diocleziano.Il nuovo imperatore riesce a riportare ordine nell’apparato statale, ma soltanto al prezzo di una radicale trasformazione istituzionale dell’Impero. Già nel periodo dell’anarchia militare, sotto l’imperatore Gallieno (260-268), l’Impero aveva subito una divisione di fatto tra le regioni occidentali e quelle orientali, poi riunificate da Aureliano (270-275). Nel 285 la nuova organizzazione amministrativa dell’Impero viene ufficializzata: si deve infatti a Diocleziano l’istituzione della tetrarchia (termine di origine greca che significa "governo dei quattro"). La riforma ha una doppia finalità: da una parte mira a risolvere i problemi sociali ed economici dell’Impero attraverso il decentramento dei poteri, con la divisione dei territori in quattro prefetture (a loro volta suddivise in diocesi e province); dall’altra tenta di dare soluzione ai problemi di successione dinastica, che avevano generato la fortissima instabilità dei decenni precedenti, con la divisione del potere imperiale tra due Augusti (uno alla guida dei territori occidentali, l’altro di quelli orientali) e due Cesari a loro associati in posizione subordinata, destinati a divenire Augusti dopo vent’anni.
In realtà, il sistema si rivela presto inapplicabile. Dopo l’abdicazione di Diocleziano e Massimiano assumono la carica di Augusto Galerio Massimiano e Costanzo Cloro, ma, alla morte di quest’ultimo, non viene eletto Augusto il Cesare già designato; si torna invece al principio dinastico di successione, con la proclamazione di Costantino (figlio di Costanzo Cloro) e di Massenzio (figlio di Massimiano). In breve tempo, le armi tornano a essere protagoniste, e lo scontro tra i due Augusti si conclude con la battaglia di Ponte Milvio (Roma) del 312, in cui Costantino esce vincitore. Entro il 324 (battaglie di Adrianopoli e Crisopoli), Costantino sconfigge anche l’altro pretendente al trono, Licinio, rimanendo l’unico imperatore e segnando alcune svolte fondamentali per la storia tardoantica di Roma.