L'EPOCA TARDOANTICA >> L'arte romana nella crisi dell'Impero 11. I mosaici della Villa del Casale Pianta della Villa del Casale, IV secolo. Piazza Armerina (Enna). 10. Nell’età di Costantino, in tutto il mondo romano continuano a essere edificate nelle campagne . Sono infatti numerosi gli alti dignitari che possono permettersi una villa delle dimensioni di una piccola città, con una moltitudine di servitori che lasciano al padrone l’agio di espletare le funzioni pubbliche, ricevere gli amici e dedicarsi all’ . Del resto, molte città portano ormai il segno delle distruzioni dovute alle invasioni o si trovano comunque in una situazione di declino. Uno dei ritrovamenti più significativi per comprendere la ricchezza delle dimore rurali è quello della Villa del Casale di Piazza Armerina, in Sicilia. La villa sorgeva su un leggero pendio, al centro di un latifondo, ed era collegata da un viale alberato lungo 6 chilometri a una borgata sulla strada che da Catania portava ad Agrigento. Gli scavi, iniziati nel 1950, hanno portato alla luce una complessa struttura di , con ambienti di carattere pubblico e privato in gran parte decorati a mosaico che dimostrano l’alto profilo del proprietario. La villa si componeva di : il settore d’ingresso, con un cortile a ferro di cavallo a cui si accedeva tramite una specie di arco trionfale a tre fornici; un corpo centrale, con vari ambienti disposti attorno a un peristilio rettangolare, ornato al centro da una fontana; un secondo peristilio a pianta ovoidale, circondato da altri ambienti; infine, un piccolo complesso termale. L’edificio era in stretto rapporto con il paesaggio circostante, nel quale si svolgevano le attività agricole ma anche la vita campestre e lo svago del ricco proprietario, come ben testimoniano le diverse scene dell’apparato musivo. ville grandiose otium 3500 metri quadrati (10) quattro nuclei principali Ingresso 1 Cortile a ferro di cavallo 2 Grandi latrine 3 Edicola di Venere 4 Vestibolo delle terme 5 Forni 6 7 Calidaria 8 Tepidarium Sala delle frizioni 9 10 Frigidarium Vestibolo dell' 11 adventus Larario 12 Peristilio 13 Piccole latrine 14 Palestra 15 Vestibolo della Domina 16 Stanza del forno normanno 17 Sala interna 18 Cucina 19 Sala della danza 20 Sala del mosaico a stelle 21 Sala del mosaico perduto 22 Sala delle stagioni 23 Sala degli amorini pescatori 24 Sala della Piccola caccia 25 Sala del mosaico ottogonale 26 Sala del mosaico quadrato 27 Corridoio della Grande caccia 28 Sala del mosaico a pannelli 29 Sala delle ragazze in bikini" 30 " Sala di Orfeo 31 Cortile 32 Portico ovoidale 33 Corridoio 34 Cucina del 35 triclinium 36 Triclinium Sala di Arione 37 Atrio porticato 38 Cubicolo di musici e attori 39 Vestibolo del piccolo circo 40 Vestibolo di Eros e Pan 41 Cubicolo dei fanciulli cacciatori 42 Basilica 43 Vestibolo di Polifemo 44 Cubicolo della frutta 45 Cubicolo della scena erotica 46 Vasca 47 II repertorio iconografico rinvenuto nelle stanze della Villa del Casale – la cui impostazione complessiva è molto simile a quella delle opere musive presenti nelle ville delle province romane d’Africa – descrive nei particolari vari momenti della vita di campagna dei proprietari, raffigurati intorno alla rappresentazione centrale della villa. I mosaici Mosaico della Piccola caccia Uno degli spazi che si aprono sul peristilio rettangolare conserva un mosaico pavimentale con scene di caccia disposte su quattro registri e note nel loro complesso come . In una delle scene, ambientate nelle campagne intorno alla villa, un cacciatore colpisce con una lancia un cinghiale che ha appena ferito uno dei servi, mentre i cani attaccano ferocemente l’animale selvatico ormai accerchiato . Nelle due fasce centrali sono rappresentati momenti legati al tema principale. In una di queste compare un , la cui statua campeggia sull’alto basamento di un santuario campestre. Un uomo riccamente abbigliato è intento a sacrificare presso l’altare, mentre altri due, scesi da cavallo, lo assistono, tenendo saldamente le briglie del proprio animale. La dea della caccia sembra proteggere i cacciatori sia nella loro battuta sia durante il , raffigurato nella scena sottostante , dove il proprietario festeggia nel bosco, circondato da familiari e amici: legati i cavalli a un albero, appese a un ramo le reti, i signori stanno seduti su un lungo sedile semicircolare e brindano, mentre i volatili appena uccisi arrostiscono su un grande braciere. Piccola caccia (11) sacrificio a Diana (12) banchetto (13) , particolare della , 320-330 ca., mosaico. Piazza Armerina (Enna), Villa del Casale. 11. Cacciatore che colpisce un cinghiale Piccola caccia , particolare della , 320-330 ca., mosaico. Piazza Armerina (Enna), Villa del Casale. 12. Sacrificio campestre a Diana Piccola caccia , particolare della , 320-330 ca., mosaico. Piazza Armerina (Enna), Villa del Casale. 13. Scena con banchetto Piccola caccia › pagina 302 Mosaico della Grande caccia Dal lato opposto all’ingresso del peristilio rettangolare si accede a un corridoio trasversale lungo oltre 60 metri, dal centro del quale, tramite alcuni gradini, si sale a una grande stanza absidata, la basilica, che fungeva da sala di ricevimento ufficiale. Il pavimento dell’intero corridoio è occupato da un enorme mosaico, detto della esso raffigura la su uno sfondo geografico che rappresenta l’intero mondo allora conosciuto. Lo delimitano, nelle absidi laterali, le personificazioni della provincia africana della Mauretania, accompagnata da un leone e da un leopardo, e dell’India, raffigurata con la pelle scura, con accanto una tigre, un elefante e una fenice. L’intero mondo compreso tra queste due regioni estreme è percorso da funzionari incaricati della cattura e del trasporto di animali vivi, che sono convogliati verso i porti di Cartagine a ovest e di Alessandria a est, dove vengono imbarcati . La parte centrale del mosaico, in corrispondenza dell’accesso alla basilica, rappresenta lo sbarco degli animali, da sinistra e da destra, in una "terra tra due mari": l’Italia. Controllano lo sbarco tre funzionari con copricapo di tipo pannonico , consueto dall’età tetrarchica. Grande caccia: cattura di animali esotici (14) (16) (15) Questa rappresentazione ha fatto ipotizzare che il proprietario della villa potesse essere un altissimo funzionario, incaricato dell’organizzazione dei giochi a Roma: forse Lucio Aradio Valerio Proculo Populonio, governatore della Sicilia tra il 327 e il 331 d.C., console nel 340, e organizzatore dei fastosi giochi di Roma del 320; oppure qualche rappresentante della famiglia dei Ceionii Rufìi, dei Nicomachi o dei Vitrasi, tutti legati a Roma e alla Sicilia. , particolare della , 320-330 ca., mosaico. Piazza Armerina (Enna), Villa del Casale. 14. Cattura di animali esotici Grande caccia , particolare della , 320-330 ca., mosaico. Piazza Armerina (Enna), Villa del Casale. 15. Funzionario con copricapo pannonico Grande caccia , particolare della , 320-330 ca., mosaico. Piazza Armerina (Enna), Villa del Casale. 16. Animali esotici catturati e caricati su una nave Grande caccia