Anche l’ingresso del Tesoro di Atreo presenta il triangolo di scarico, tipico dell’architettura micenea.
Il tempo e il luogo
La tomba si trova nella necropoli reale a sud della città, lungo la strada che porta verso il mare, in uso tra il XIV e il XIII secolo a.C., e risale alla
fine del XIV secolo. Il nome deriva da Atreo, mitico re di Micene e padre di Agamennone e Menelao, e si deve allo scopritore Heinrich Schliemann, la cui
interpretazione della civiltà micenea si fondava su una fiducia assoluta nei poemi omerici.
La descrizione e lo stile
Si tratta della più grande delle tombe a thólos di Micene, ancora ben conservata. Vi si accede tramite un corridoio a cielo aperto in discesa lungo 36 metri, detto drómos, che
immette in una camera circolare (la thólos) del diametro di 14,5 metri sormontata da una pseudocupola (o
falsa cupola) di forma ogivale alta più di 13 metri, eretta sovrapponendo anelli di pietre squadrate che si stringono progressivamente verso l'alto.
Le pietre all'interno sono sagomate in modo da ottenere una superficie continua e liscia. Dalla thólos si accede alla
camera sepolcrale a pianta quadrangolare, in cui veniva deposto il corredo funebre.