Lo stile Protogeometrico
Durante il Medioevo ellenico la Grecia attraversa una fase di grande crisi e trasformazione; rispetto alla precedente età micenea, in particolare, si riducono drasticamente gli scambi commerciali. Tuttavia, la produzione di manufatti in ceramica, anche se fortemente impoverita, non scompare e, dalla seconda metà dell’XI secolo a.C., sviluppa un nuovo tipo di decorazione che caratterizza lo stile detto Protogeometrico (1050-900 a.C. ca.).Centro propulsore di questo nuovo stile è la città di Atene: la ceramica protogeometrica attica è esportata e imitata nelle altre regioni greche, che sviluppano variazioni locali senza raggiungere però il rigore e la perfezione di quella ateniese.
Rispetto alla varietà di età micenea, i ceramisti di questo periodo si concentrano su poche forme ricorrenti e funzionali: vasi di medie e grandi dimensioni per trasportare e contenere liquidi o alimenti (anfora, brocca, cratere e tripode) e forme più piccole di uso quotidiano, per bere, consumare cibi o per contenere sostanze pregiate come unguenti, oli ed essenze o, semplicemente, per riporre piccoli oggetti (coppa, piatto, pisside). Forme poco allungate, dall’apertura (bocca) spessa e dalla base d’appoggio (piede) larga, conferiscono al vaso protogeometrico un senso di solidità, equilibrio e robustezza.
La decorazione è strettamente legata alla struttura del vaso e ne sottolinea le singole parti: in vernice nera sono evidenziate spesso le parti funzionali, ossia il collo, il piede e le anse; sul corpo, chiaro, sono tracciate una o più fasce nere. Altre volte fasce chiare risaltano sul fondo verniciato di nero. Nei riquadri principali (mètope) compare inizialmente un repertorio di elementi geometrici curvilinei (resi a mano libera o a compasso) come cerchi, semicerchi, linee ondulate, che si avvicinano al gusto miceneo. In seguito, invece, iniziano a inserirsi motivi decorativi sempre più rettilinei, che anticipano il periodo Geometrico vero e proprio, come rombi e meandri (► p. 68). Raramente in questa fase stilistica compaiono figure umane o animali, che rimangono comunque molto stilizzate. Ne sono un esempio le immagini di piccoli cavalli filiformi (1); non è un caso che sia rappresentato proprio il cavallo, compagno inseparabile dell’eroe greco e simbolo della nascente cultura aristocratica guerriera.
Al periodo sono databili anche piccole sculture in terracotta, come il centauro (personaggio mitologico metà uomo e metà cavallo) rinvenuto in una sepoltura a Lefkandi (2), decorato con motivi geometrici su fondo chiaro che lo collocano attorno al 900 a.C.