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Lo studio dell'arte preistorica

Di tutte le età della storia dell’arte, quella dell’arte preistorica è stata l’ultima, in ordine di tempo, a essere indagata dagli studiosi. Solo intorno alla metà dell’Ottocento, infatti, grazie all’identificazione e alla datazione di antichissimi reperti archeologici, le conoscenze sulla Preistoria compiono progressi decisivi. La nascita dell’umanità e delle sue prime forme di espressione (1) comincia a essere interpretata non più soltanto alla luce del mito, ma sulla base di studi condotti con criteri scientifici. Inizia così la storia dell’arte preistorica.

I pionieri dello studio dell'arte preistorica

Tra i primi studiosi a occuparsi della produzione artistica preistorica vi è l’abate francese Henri Breuil (1877-1961), definito l’"Indiana Jones della Preistoria" per la sua attività di ricerca svolta in Francia e Spagna. Dai primi del Novecento, poi, lo studio dell’arte preistorica si affina. I successori di Breuil sono al tempo stesso geologi, etnologi e antropologi: si vanno così consolidando discipline, quali la paletnologia e la paleontologia, che vantano tra i principali esponenti il francese André Leroi-Gourhan (1911-1986) e l’italiano Paolo Graziosi (1906-1988). Le loro ricerche su stili e significati simbolici dell’arte preistorica sono ancora oggi valide per ricchezza di interpretazioni e approccio interdisciplinare.