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LA CERAMICA GRECA ARCAICA
- Dopo il crollo della civiltà micenea la Penisola greca conosce un periodo di regresso economico e culturale (con la scomparsa della scrittura) che dura fino al IX secolo a.C. (Medioevo ellenico); a questa fase corrisponde nell'arte il Periodo di Formazione, del quale restano soprattutto ceramiche.
- L’abbondanza di reperti e la varietà di tipologie della ceramica greca dipendono dai suoi molteplici usi: a ogni funzione corrisponde una forma e un nome differente.
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Nel periodo di formazione si susseguono diversi stili. Nel Protogeometrico (1050-900 a.C. ca.) la decorazione comprende
motivi curvilinei come cerchi, semicerchi, linee ondulate, che ricordano quelli della ceramica micenea. Nel Geometrico (900-700 a.C. ca.) si
trovano forme geometriche lineari e astratte, come cerchi, rombi, punti, scacchi, svastiche, reticolati, zigzag e meandri; compare anche la figura
umana, rappresentata in modo schematico (semplici silhouette nere con il torso a triangolo, gambe di profilo, braccia filiformi).
Nella ceramica del VII secolo a.C. prevale la produzione di Corinto, con lo stile Orientalizzante Ishtar, caratterizzato da motivi decorativi di origine orientale come animali esotici o fantastici e mostri. - Dall'VIII secolo a.C. la Grecia entra nell'Età arcaica, caratterizzata dalla ripresa dei commerci e dalla nascita della pólis (città-Stato) e da un fenomeno di colonizzazione che coinvolge anche l'Italia meridionale (Magna Grecia e Sicilia).
- Nel VI secolo a.C. si affermano gli artisti attici, con la ceramica a figure nere e poi quella a figure rosse.