Gli ordini architettonici greci erano regolati da norme precise e le misure dei singoli elementi erano fissate da rapporti matematici. L’applicazione
rigida di queste regole, però, avrebbe creato anomalie o deformazioni ottiche. Quindi, per fare in modo che l’occhio umano percepisse un
effetto complessivo di regolarità, tali deformazioni venivano corrette con aggiustamenti, per far sì che i templi risultassero più
armoniosi. Si parla dunque di correzione degli effetti ottici.