5.  LA GRECIA ARCAICA >> Le origini dell'arte greca

La decorazione architettonica

Alcuni elementi architettonici dei templi greci, quali frontoni, metope e fregi, ospitavano decorazioni figurate in cui, come per la scultura a tutto tondo, è possibile cogliere in Età arcaica un’evoluzione verso soluzioni tecniche e stilistiche sempre più efficaci. Le decorazioni più antiche, in gran parte andate perdute, erano fittili (in terracotta) e dipinte; ma nel corso del VI secolo a.C. entra in uso la pietra scolpita, sempre dipinta, inizialmente in bassorilievo, poi in altorilievo e infine, nel caso dei frontoni, a tutto tondo.

Le raffigurazioni più antiche risentono ancora dello stile Orientalizzante e presentano per lo più immagini di animali, serpenti, esseri fantastici e mostri, che svolgevano una funzione apotropaica (allontanavano gli spiriti maligni). Nel corso del tempo la produzione artistica giunge invece ad affrontare la narrazione di eventi mitologici.

La decorazione del frontone

Il timpano, cioè lo spazio interno del frontone, ha la forma di un triangolo basso e allungato, determinato dalla copertura a due spioventi del tempio. Le scene figurate che vi compaiono devono adattarsi a tale forma, ma allo stesso tempo mantenere una propria unità di composizione senza trasmettere il senso di costrizione dato dai limiti spaziali degli angoli. Gli scultori dell’antica Grecia si trovarono così davanti a una doppia difficoltà: scegliere soggetti che si adattassero alla forma triangolare e disporre le figure in uno spazio dalla forma particolare, non solo largo e basso, ma più ristretto alle estremità.