dossier l'opera
MAUSOLEO DI SANTA COSTANZA
- 350 a.C.
- Roma
Il tempo e il luogo
Tra gli edifici paleocristiani a pianta centrale, il Mausoleo di Santa Costanza è uno dei più interessanti e meglio conservati. Eretto attorno alla metà del IV secolo, accoglieva in origine le spoglie delle figlie di Costantino, Elena e Costanza (o Costantina), quest'ultima morta nel 354. Il mausoleo, già utilizzato dal VII secolo come battistero della vicina Chiesa di Sant'Agnese, diviene a metà del XIII secolo una chiesa dedicata a Costanza, allora venerata come santa.
La descrizione e lo stile
Caratterizzato all'esterno da un semplice paramento murario in mattoni, è preceduto da un nartece con due absidi ai lati. La ricchezza dei materiali si
concentra nell'interno, a pianta circolare, diviso in un vano centrale coperto da una cupola e in un deambulatorio dotato di piccole absidi e con
copertura a volta (negli edifici a pianta centrale il termine deambulatorio indica un corridoio ad anello che gira intorno allo spazio centrale
delimitato da un colonnato). I due spazi sono collegati da dodici archi che si impostano su dodici coppie di colonne di granito con capitelli compositi
e trabeazioni in marmo bianco.
Il contrasto fra l'ombra del deambulatorio e la luminosità del vano centrale corrisponde alla
contrapposizione tra la vita terrena e la vita eterna.
La cupola, sorretta da un alto tamburo, cioè da una base cilindrica con
dodici grandi finestre ad arco che illuminano l'interno, era decorata con mosaici, poi sostituiti da affreschi nel XVII secolo, che
accentuavano lo splendore dell'ambiente, mentre i muri erano rivestiti di marmi policromi. Si conservano ancora i mosaici di due piccole absidi e della
volta anulare del deambulatorio, con motivi decorativi e scene di vendemmia.