2.  IL ROMANICO >> L’arte romanica

La pittura e i mosaici

La pittura monumentale

Le pareti delle chiese romaniche, che oggi appaiono spoglie, erano spesso ricoperte di affreschi, di cui resta solo una piccola parte anche perché nel corso del XIX secolo, sulla base dell’idea erronea che l’architettura romanica fosse severa e priva di colori, molte pitture murali sono state scialbate (cioè imbiancate) o distrutte per riportare alla luce i nudi blocchi di pietra sottostanti. In realtà, è ormai accertato che l’architettura romanica faceva largo uso di decorazioni pittoriche. D’altra parte i vasti ambienti degli edifici, dotati di aperture relativamente piccole, con finestre talvolta strette come feritoie e pochissime vetrate (al massimo un rosone sulla facciata), lasciavano a disposizione dei pittori ampie superfici, sia sulle pareti sia sulle volte a botte. Nell’XI e nel XII secolo la tecnica più usata nella pittura muraria era quella dell’affresco, talvolta combinato con la tempera o con la pittura a secco, cioè stesa sull’intonaco asciutto invece che umido.
Dossier Arte plus - volume 2

Dal Paleocristiano al Gotico internazionale

Laura Fenelli, Emanuela Ferretti, Laura Guasti, Claudio Pescio

Treccani Giunti TVP, 2015

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