Il termine "gotico" definisce in senso proprio le architetture costruite secondo un sistema che si fonda sull'uso combinato di una serie di elementi costruttivi, come l'arco acuto, la volta costolonata e gli archi rampanti; gli edifici così realizzati si caratterizzano per le pareti sottili e spesso ridotte al
minimo, le ampie vetrate e uno spiccato verticalismo. Questo stile si diffonde nell'Europa occidentale, a partire
dalla regione attorno a Parigi, l'Île-de-France, dalla metà del XII secolo in poi. Gli storici distinguono varie fasi dell'architettura gotica:
Protogotico (seconda metà del XII secolo), Gotico classico (prima metà del XIII secolo), Gotico raggiante e Gotico internazionale (fine XIV-inizio XV
secolo, ► pp. 192-207).
Più difficile è stabilire quando questo stile tramonta: tra il XV e il XVI secolo il Gotico,
infatti, è soppiantato dal Rinascimento, ma non mancano esempi di Gotico "postumo" ancora nel XVII secolo, mentre già nel XVIII si manifestano in Gran
Bretagna dei fenomeni di ripresa (Gothic Revival) che hanno un seguito nel Neogotico ottocentesco.
Si definiscono gotiche anche le
sculture associate all'architettura gotica con funzione decorativa, come quelle presenti nei portali, che seguono l'andamento verticale delle strutture,
e le vetrate che occupano le ampie aperture consentite dall'alleggerimento delle masse murarie. In base alle caratteristiche più comuni in questo
periodo, gli storici dell'arte individuano in altre sculture e nella pittura degli aspetti gotici, che sono
soprattutto l'insistenza sulla linea nei contorni e nei panneggi e il naturalismo nella raffigurazione di persone,
vegetali e animali. Nella maggior parte dei casi, questo naturalismo si manifesta soprattutto nell'osservazione e nella riproduzione dei
dettagli, cui non corrisponde la ricerca di una rappresentazione razionale dello spazio.