3.  IL GOTICO >> L'arte gotica

Lo sviluppo delle città e l'architettura civile

I secoli XIII e XIV sono per gran parte delle città italiane un periodo di espansione demografica, che provoca in molti casi una nuova organizzazione urbanistica e lo sviluppo dell'architettura civile.

Firenze

Firenze fornisce un esempio particolarmente chiaro dell'accrescimento di una città nel corso del Medioevo, ancora leggibile analizzando il tessuto urbano. Il tracciato di strade ortogonali dell'area centrale segue ancora la struttura della colonia romana Florentia, sorta nel I secolo a.C. (53). La città romana conta circa 10 000 abitanti, con un'estensione relativamente ridotta; tuttavia, dopo le invasioni barbariche, la popolazione si contrae a circa un decimo, mentre la superficie abitata si riduce nel VI secolo, sotto la dominazione bizantina, quando viene costruita una nuova cerchia di mura con materiali provenienti da quella romana.
Poco più grande è la cosiddetta cerchia carolingia, che risale al X secolo e, pur estendendosi a sud verso il fiume, non recupera nella direzione opposta i confini della città romana.
Ma già nel secolo seguente la città cresce di importanza strategica ed economica, tanto che nel 1078 viene iniziata una nuova e più ampia cerchia di mura, la cerchia matildina, dal nome della contessa Matilde di Toscana, che raggiunge a nord i limiti della colonia romana e a sud si spinge fino all'Arno, con l'avamposto di un castello: è questa la "cerchia antica" cui si riferisce Dante nel XV Canto del Paradiso (versi 97-99: «Fiorenza dentro da la cerchia antica, / ond'ella toglie ancora e terza e nona, / si stava in pace, sobria e pudica»). Nei decenni seguenti la città attrae persone di vari ceti provenienti dalle campagne, che si insediano fuori dalle mura, lungo vie dette "borghi", tanto che già alla fine del XII secolo la popolazione conta circa 25 000 unità, mentre si costituisce una struttura comunale contrapposta al potere dell'Impero. Vengono così erette le mura della prima cerchia comunale, che inglobano i quartieri nati attorno ai borghi e raggiungono la riva destra dell'Arno. La parola "borgo" resiste ancora nella toponomastica fiorentina e consente di individuare le direttrici di ampliamento urbano. La popolazione continua ad aumentare, raggiungendo all'inizio del XIV secolo i 100 000 abitanti: sorge così la seconda cerchia comunale, costruita tra il 1282 e il 1333, alla realizzazione della quale partecipano grandi artisti come Arnolfo di Cambio e Giotto, e che include anche quartieri sulla sponda sinistra del fiume. Diversamente dalle cerchie precedenti, questa viene progettata in previsione di un ampliamento della superficie abitata, che invece non si realizza, a causa del drastico ridimensionamento demografico causato dalla peste del 1348. Così alcune aree vicine alle mura si riempiono di edifici soltanto nel XIX secolo. A quell'epoca, tuttavia, nel breve periodo in cui Firenze è capitale d'Italia (1865-1870), l'architetto Giuseppe Poggi (1811-1901) progetta una radicale ristrutturazione urbanistica della città, che comporta l'abbattimento delle mura, sostituite da viali di circonvallazione, secondo un modello attuato all'epoca in altre grandi città europee: restano in piedi soltanto le porte (54).