Secondo la leggenda, Santa Maria Maggiore fu costruita da papa Liberio, nel IV secolo, nel luogo di una miracolosa nevicata avvenuta nel mese di agosto.
In realtà, la basilica risale al pontificato di Sisto III (432-440) ed è la prima chiesa dell'Occidente dedicata alla Vergine, che il Concilio di Efeso
aveva proclamato Madre di Dio nel 431. La chiesa ha subito numerosi rifacimenti, in particolare all'esterno, ma all'interno si
riconosce la struttura originaria.
La descrizione e lo stile
Lo spazio è diviso in tre navate da lunghe file di colonne con capitelli ionici (36 di marmo e 4 di granito), che
sostengono una trabeazione classica e guidano l’occhio verso l’arco trionfale. Le proporzioni maestose ricordano gli edifici dell’età
dell’imperatore Traiano. Nel corso del tempo metà delle finestre è stata murata e il soffitto a travi è stato sostituito, nel XV secolo, da una
copertura dorata a cassettoni, con conseguente alterazione della luminosità originaria.
All'interno della chiesa sono conservati due cicli di mosaici paleocristiani. Nella navata centrale sono raffigurati
Episodi dell’Antico Testamento; sull’arco trionfale, Storie dell’infanzia di Cristo, nelle quali ha molta importanza la figura di Maria.
La prima serie di mosaici, che comprende l’Ospitalità di Abramo, è caratterizzata da un vivace stile narrativo e da
ambientazioni naturalistiche che si collocano nel solco della tradizione tardoantica; nella seconda serie, tra cui compare l’Annunciazione,le figure sono tutte frontali e appaiono più ieratiche e solenni.
Le differenze stilistiche tra i due cicli, eseguiti a breve distanza l’uno dall’altro, dipendono soprattutto dalla diversità dei temi affrontati: nel
primo caso prevalgono gli aspetti narrativi, mentre nel secondo la dimensione teologica (l’esaltazione della divinità di Cristo) assume una maggiore
importanza.