Dal 402 Onorio, successore di Teodosio a capo dell'Impero d'Occidente, trasferisce la capitale a Ravenna, fino ad allora centro modesto e privo di una tradizione architettonica, che conosce la fase più significativa della sua storia (soprattutto di quella artistica) nel V e nel VI secolo, sotto gli ultimi imperatori romani e durante le successive dominazioni "barbarica" e bizantina. I monumenti di Ravenna hanno subìto trasformazioni meno radicali rispetto a quelli di Roma e di Milano dello stesso periodo e sono in gran parte ben conservati, anche se il piano su cui sorgono si trova più in basso di quello attuale della città a causa del fenomeno di subsidenza, cioè un lento e progressivo abbassamento del suolo, che interessa tutto il territorio.
1. DAL PALEOCRISTIANO ALL'ALTO MEDIOEVO >> L'arte paleocristiana
Ravenna: dall'Impero romano alla dominazione bizantina
Battistero degli ortodossi
Il battistero (21), chiamato "degli ortodossi" perché contrapposto a quello degli ariani (eresia che nega il
carattere divino di Cristo e che incontra un grande seguito in particolare tra i "barbari"), risale al 400 circa. A pianta ottagonale
(22), in origine non è coperto da una cupola; solo mezzo secolo dopo, sotto il vescovo Neone (da cui l'altro nome
con cui è noto l'edificio: Battistero neoniano), vengono costruite le parti alte dei muri perimetrali e la cupola in vasi laterizi. La muratura esterna
ha come unico elemento decorativo fasce di lesene, cioè semipilastri appoggiati al muro con funzione decorativa, mentre il fregio ad archetti pensili è
frutto di un rifacimento del primo Medioevo.
La decorazione dell'interno risale in parte al 400, in parte al 450; oltre alle cornici in stucco
attorno alle finestre, comprende i mosaici della cupola, con il Battesimo di Cristo
(23) al centro e intorno gli apostoli, altari e troni vuoti (una raffigurazione detta etimasìa, che allude
al trono di Dio nel Giudizio finale). I mosaici mantengono alcuni aspetti della tradizione ellenistica e romana, come il fiume Giordano personificato in
un vecchio che si bagna nelle acque e gli apostoli rappresentati come filosofi antichi; il loro movimento attorno alla cupola ne sottolinea la
circolarità. Lo sfondo dorato della scena centrale, invece, si riferisce al mondo ultraterreno, nel quale la resa della terza dimensione perde di
importanza.