» il Punto su…
PITTURA E SCULTURA NEL TRECENTO
- La pittura romana del Duecento si fonda sulla tradizione classica e su quella bizantina.
- Alla fine del Duecento sono attivi Jacopo Torriti e Pietro Cavallini; quest'ultimo, più giovane, conosce le novità introdotte da Giotto.
- Duccio di Buoninsegna (1255 ca.-1319) è il primo grande pittore senese; egli rielabora la tradizione bizantina, gli influssi gotici, l'insegnamento di Cimabue e alcuni stimoli giotteschi; il suo capolavoro è la Maestà realizzata per il Duomo di Siena.
-
La scuola senese prosegue con Simone Martini e Pietro e Ambrogio Lorenzetti. Simone Martini (1280/1285-1344)
esalta gli aspetti gotici e l'eleganza della linea; si trasferisce ad Avignone, dove incontra Francesco Petrarca. I fratelli
Pietro (1280 ca.-1348) e Ambrogio Lorenzetti (1290 ca.-1348) si distinguono rispettivamente per la grande
espressività e per il senso dello spazio e le composizioni complesse; Ambrogio è anche autore del principale ciclo pittorico profano del Medioevo,
dedicato al Buon Governo.
-
Tra i pittori della prima metà del Trecento, Taddeo Gaddi, Maso di Banco e Puccio Capanna sono seguaci
di Giotto; il Maestro di Figline ostenta invece indifferenza per la costruzione dello spazio.
-
A Rimini, dopo il soggiorno di Giotto, nasce una scuola pittorica di cui Giovanni da Rimini è uno dei maggiori esponenti.
-
Vitale da Bologna, sostanzialmente indifferente alla lezione di Giotto, dimostra una spiccata vena espressiva.
-
I maggiori pittori attivi a Firenze nella seconda metà del Trecento sono Giottino e Giovanni da Milano.
-
A Venezia rimane vivo l'influsso bizantino, come dimostra l'opera di Paolo Veneziano.
-
Nel Veneto sono attivi Altichiero e Tommaso da Modena, che praticano, con accenti diversi, una pittura di
grande naturalismo.
- Tra i protagonisti della scultura del Trecento si ricordano Tino di Camaino (a Siena e poi a Napoli), Andrea Pisano (a Pisa, Firenze e Orvieto) e il senese Lorenzo Maitani, impegnato nella costruzione e nella decorazione del Duomo di Orvieto.