IL GOTICO >> Il Gotico internazionale 3. Il Gotico internazionale in Europa Le principali aree di diffusione del Gotico internazionale sono la Francia, i Paesi Bassi, i Paesi di lingua tedesca, la Boemia e la Penisola iberica. Uno dei più singolari oggetti di lusso del Gotico internazionale è il detto (letteralmente "piccolo destriero dorato"), frutto della straordinaria abilità tecnica degli orafi della corte parigina e donato al re di Francia Carlo VI dalla moglie Isabella di Baviera in occasione del Capodanno del 1405. Questa complessa realizzazione di oreficeria (di soli 60 centimetri di altezza) è caratterizzata dall’impiego dello , cioè applicato su piccole sculture a tutto tondo. La scena sacra (la Madonna col Bambino tra i santi Giovanni Battista, Giovanni evangelista e Caterina) sovrastata da due angeli, ha l’ e, come talvolta accade nell’arte di questo periodo, gli accenti profani prevalgono su quelli religiosi. Risaltano come protagonisti il re e il suo maresciallo in adorazione, ma soprattutto il giovane scudiero in basso e il cavallino da cui il prezioso oggetto ha tratto il nome. La rappresentazione sontuosa e serena nasconde però il dramma che turbava la vita della corte: il re era infatti soggetto a frequenti crisi di follia. In territorio francese la produzione artistica è favorita e promossa non solo dalla corte di Parigi, ma anche da quella di , capitale del ducato di Borgogna, retto dal 1363 al 1477 dai Valois, un ramo cadetto della casa reale di Francia. Il grande scultore (Haarlem, Paesi Bassi 1360 ca.-Digione 1406) ebbe un ruolo eminente alla corte di Filippo l’Ardito, lasciando opere di grande importanza nella . Egli realizzò un monumentale che era collocato al centro del chiostro e di cui resta il cosiddetto , o (in realtà un grande pilastro adorno di statue). Le figure dei profeti, che sottolineano il legame tra Antico Testamento e Passione di Cristo, erano originariamente dipinte e decorate con lastre metalliche e si impongono per la loro e per le . La ( ) e il rientrano pienamente nelle caratteristiche del Gotico. Come Sluter, anche i fratelli (Nimega fine del XIV secolo-Digione 1416) provenivano dai Paesi Bassi e furono artisti di corte di Filippo l’Ardito. Ma la loro opera più significativa fu la decorazione di un manoscritto per , terzo figlio del re di Francia Giovanni il Buono e fratello del re Carlo V, che fu un raffinato mecenate e collezionista. Il manoscritto noto come ( ) è un (cioè un libro per i laici contenente preghiere, brani evangelici, testi liturgici) destinato al duca. Esso comprende anche un : a ogni mese è dedicata una miniatura a tutta pagina con gli aspetti astrologici nella lunetta superiore e, nel campo principale, una . Il manoscritto rimase incompiuto alla morte dei tre miniatori e del loro protettore, avvenuta durante un’epidemia di peste, e fu completato più tardi con nuove illustrazioni. Tra i sono realizzati dai Limbourg solo quattro dei primi sei, tra cui la rappresentazione di , con una scena di fidanzamento tra cortigiani dalle vesti ricche e sontuose: l’abbondanza di stoffa è uno dei tratti distintivi della moda dei primi decenni del Quattrocento. Le figure, definite da , si stagliano contro uno che termina nella raffigurazione del Castello di Dourdan, e calpestano il prato con un passo quasi danzante. La rappresentazione dello spazio priva di concretezza accentua il . La Francia e la Borgogna reliquiario (135) Goldenes Rössl smalto en ronde-bosse aspetto irreale di una fiaba Digione Claus Sluter Certosa di Champmol Calvario Pozzo dei profeti (136) Pozzo di Mosè solennità fisionomie umane e intense posizione leggermente sbilanciata dei corpi hanchement panneggio pesante Pol, Hermant e Jehannequin de Limbourg Jean de Berry Les très riches heures du duc de Berry Il ricchissimo libro d’ore del duca di Berry libro d’ore calendario illustrato scena di vita quotidiana Mesi, Aprile (137) linee di contorno nette sfondo erboso quasi verticale tono irreale della scena , 1404, oro e smalti, h 60 cm. Altötting (Germania), Schatzkammer. 135. Goldenes Rössl , , 1395-1406, h 183 cm. Digione, Certosa di Champmol 136. Claus Sluter Pozzo dei profeti . , da , 1412 ca.-1416, miniatura, 290x210 mm. Chantilly, Musée Condé. 137. Pol, Hermant e Jehannequin de Limbourg Aprile, Les Très riches heures du duc de Berry › pagina 194 Tra gli artisti attivi in Boemia (nell’attuale Repubblica Ceca) c’è un pittore conosciuto come . Questa denominazione convenzionale deriva dal nome tedesco della città ceca di Třeboň, dalla cui chiesa agostiniana di Sant’Egidio provengono tre tavole da lui realizzate e oggi conservate a Praga, tra cui la . La definizione dello spazio è affidata al ; la figura ieratica di Cristo è circondata da un paesaggio ricco di dettagli, mentre le figure dei soldati sono caratterizzate con un naturalismo che raggiunge . La Boemia Maestro degli altari di Wittingau Resurrezione di Cristo (138) sepolcro disposto obliquamente effetti grotteschi , , 1380 ca., tempera su tavola, 133x92 cm. Praga, Národní Galerie. 138. Maestro degli altari di Wittingau Resurrezione di Cristo