La decorazione del Castello della Manta
A Saluzzo, centro dell’omonimo marchesato, la sala baronale del Castello della Manta viene decorata tra il 1416 e il 1426 con un
ciclo di ispirazione cavalleresca, I nove prodi e le nove eroine (144): personaggi
maschili tratti dall’antichità classica, dall’Antico Testamento e dalla storia della cristianità, e figure femminili leggendarie. Il tema è molto
diffuso nell’Europa tardomedievale, ma in questo caso la scelta si spiega in rapporto a un romanzo cavalleresco scritto dal marchese Tommaso III, padre
del committente Valerano di Saluzzo. Non è stato possibile dare un nome all’autore degli affreschi (che comprendono anche una
Fontana della giovinezza) confrontandolo con gli altri pittori attivi all’epoca in Piemonte. Si usa perciò l’appellativo di
Maestro del Castello della Manta. Le figure si dispongono una accanto all’altra con un ritmo lineare e senza
interagire tra loro. L’attenzione è catturata dai dettagli della vegetazione e dai ricchissimi costumi alla moda.