L'EPOCA E LE IDEE
L'affermazione del Cristianesimo
La coesione delle prime comunità di fedeli cristiani consente alla nuova religione di sopravvivere alle persecuzioni dell’età imperiale e di
continuare a radicarsi nella società, fino a essere riconosciuta dal potere imperiale: nel 313 l’Editto di Milano concede libertà di
culto a tutte le religioni, e quindi anche ai cristiani, mentre nel 380 l’imperatore Teodosio proclama il
Cristianesimo religione ufficiale dell’Impero. Il culto cristiano, praticato inizialmente in case private, assume una rilevanza
pubblica e comincia a essere ospitato presso i grandi edifici religiosi e civili romani, riadattati alla liturgia cristiana.
La nuova religione si afferma anche tra le popolazioni germaniche che vivono ai confini dell’Impero, soprattutto nell’interpretazione
proposta dall’arianesimo, la dottrina elaborata dal prete alessandrino Ario (secondo cui Gesù non era da intendersi Figlio di Dio in
senso proprio, ma solo come la più eccellente delle sue creature) e condannata come eretica dal Concilio di Nicea del 325 d.C. All’evangelizzazione
dei popoli germanici contribuisce in maniera decisiva il monachesimo, che si afferma in Occidente con la figura di
san Benedetto da Norcia, fondatore dell’Abbazia di Montecassino (529 d.C.).