Una componente fondamentale della civiltà del Medioevo è costituita dai monasteri, residenze di comunità religiose maschili o
femminili. Mentre quelli orientali sono improntati in prevalenza a una vita ascetica e contemplativa, in quelli occidentali la
preghiera si integra con il lavoro, secondo la regola di san Benedetto (480 ca.- dopo il 546), che si riassume nella
celebre esortazione ora et labora ("prega e lavora"). Questo aspetto determina l’articolata organizzazione architettonica dei complessi
monastici, testimoniata dalla pianta dell’Abbazia di San Gallo (58), ricavata da una pergamena del
IX secolo (il termine abbazia – o badia – definisce un particolare tipo di monastero, che costituisce una comunità religiosa autonoma governata da un
abate). L’architettura di gran parte dei monasteri dell’Occidente medievale ha subito nel corso dei secoli molte trasformazioni e ricostruzioni: per
questo motivo la pianta di San Gallo è una testimonianza particolarmente preziosa.
I monasteri sorgono in genere in campagna e possiedono terre coltivate dai monaci. La struttura interna comprende una chiesa, un dormitorio diviso in celle, refettorio e cucine, laboratori, rimesse e magazzini, stalle e pollai, un’infermeria e un erbario. Le attività intellettuali sono riconosciute come lavoro all’interno delle comunità: si trovano così le scuole per l’istruzione dei novizi e, soprattutto, la biblioteca e lo scriptorium, dove si copiano e si illustrano i manoscritti, non solo i testi religiosi e liturgici, ma anche le opere dell’antichità.
I monasteri sorgono in genere in campagna e possiedono terre coltivate dai monaci. La struttura interna comprende una chiesa, un dormitorio diviso in celle, refettorio e cucine, laboratori, rimesse e magazzini, stalle e pollai, un’infermeria e un erbario. Le attività intellettuali sono riconosciute come lavoro all’interno delle comunità: si trovano così le scuole per l’istruzione dei novizi e, soprattutto, la biblioteca e lo scriptorium, dove si copiano e si illustrano i manoscritti, non solo i testi religiosi e liturgici, ma anche le opere dell’antichità.