dossier l'opera 

Oddone di Metz

CAPPELLA PALATINA

  • 794-805
  • Aquisgrana (Germania)

    II tempo e il luogo

    Aquisgrana era una delle capitali dell’Impero carolingio. Carlo Magno vi stabilì la propria residenza principale e fece costruire dall’architetto Oddone di Metz un palazzo denominato "Laterano" e organizzato come quello degli imperatori romani sul Palatino. L’unica parte ancora esistente è la Cappella Palatina, consacrata nell’anno 805.

    La descrizione e lo stile

    La cappella, cui si accede attraverso un massiccio Westwerk, ha una pianta poligonale di 16 lati. All’interno, 8 pilastri sorreggono un tamburo sormontato da una cupola e delimitano un ambulacro su due livelli e, al centro, uno spazio ottagonale. Molti materiali da costruzione furono sottratti da Ravenna, così come alcune colonne e una statua equestre di Teodorico, un tempo collocata nell’atrio. Dopo la distruzione del palazzo, la Cappella ha subito parecchie aggiunte, che l’hanno trasformata in cattedrale della città; molte decorazioni interne sono frutto di rifacimenti ottocenteschi, ma si conservano ancora le porte e le eleganti inferriate in bronzo, notevoli per l’accurata lavorazione e per la presenza di motivi di ispirazione classica nella cornice.
    L’edificio presenta un netto carattere classicheggiante, motivato non soltanto dall’ammirazione di Carlo Magno per i monumenti antichi, ma anche dalla volontà di far coincidere l’immagine dell’Impero carolingio con quella dell’Impero romano e di rivaleggiare con quello bizantino. Per questo motivo la cappella si rifà ad alcune chiese di corte: in primo luogo San Vitale a Ravenna, ma anche San Lorenzo a Milano e Santa Sofia a Costantinopoli. Come in queste chiese, anche nella Cappella di Aquisgrana troviamo la pianta centrale e il matroneo. Rispetto ai modelli, tuttavia, sono eliminati gli spazi curvi interni. Questa semplificazione rende l’edificio meno armonioso e raffinato, ma più solido e monumentale: alla leggerezza immateriale degli edifici paleocristiani e bizantini si sostituisce l’imponenza costruttiva tipica dell’architettura dell’Europa occidentale. Anche il Westwerk e la prevalenza dei pilastri, strutture di sostegno più robuste rispetto alle colonne, sottolineano questo cambiamento.