Lo studio di un'arte originale
L'arte paleocristiana è quella delle comunità cristiane tra la metà del III e la fine del VI secolo.
L'aggettivo "paleocristiano" entra in uso a
partire dal XIX secolo e contiene il prefisso di origine greca paleo- (palaiós), che significa "antico".
Lo studio delle
testimonianze archeologiche del Cristianesimo primitivo si chiama invece archeologia cristiana (o sacra); l'interesse per i resti
archeologici cristiani inizia già nella seconda metà del Cinquecento e ha come maggior risultato la scoperta delle catacombe.
Le
catacombe sono cimiteri sotterranei costituiti da gallerie coperte a volta, nelle cui pareti sono scavate le tombe;
ambienti più ampi erano detti cubicula. Le pareti sono decorate con pitture su fondo bianco, di stile compendiario, cioè caratterizzate da
pennellate sommarie e vivaci, simile a quello della pittura romana del tempo. I soggetti, invece, guardano la salvezza dell'anima dopo la morte, in
alcuni casi adattando alla nuova religione temi della mitologia classica, in altri rappresentando episodi dell'Antico Testamento come anticipazioni
della figura di Cristo.