DAL PALEOCRISTIANO ALL'ALTO MEDIOEVO 1. L'arte paleocristiana Lo studio di un'arte originale L'arte paleocristiana è quella delle comunità cristiane tra la metà del III e la fine del VI secolo. L'aggettivo "paleocristiano" entra in uso a partire dal XIX secolo e contiene il prefisso di origine greca ( ), che significa "antico". Lo studio delle testimonianze archeologiche del Cristianesimo primitivo si chiama invece (o sacra); l'interesse per i resti archeologici cristiani inizia già nella seconda metà del Cinquecento e ha come maggior risultato la scoperta delle catacombe. Le sono cimiteri sotterranei costituiti da gallerie coperte a volta, nelle cui pareti sono scavate le ; ambienti più ampi erano detti . Le pareti sono decorate con pitture su fondo bianco, di stile compendiario, cioè caratterizzate da pennellate sommarie e vivaci, simile a quello della pittura romana del tempo. I soggetti, invece, guardano la salvezza dell'anima dopo la morte, in alcuni casi adattando alla nuova religione temi della mitologia classica, in altri rappresentando episodi dell'Antico Testamento come anticipazioni della figura di Cristo. paleo- palaiós archeologia cristiana catacombe tombe cubicula Mausoleo di Santa Costanza, IV secolo, particolare del mosaico della campata, Roma. Dal Tardoantico al Paleocristiano Distinguere la trattazione dell'arte paleocristiana da quella della Roma tardoantica consente di comprendere la formazione dei . Con l'arte paleocristiana si stabiliscono regole e consuetudini iconografiche che saranno impiegate per secoli nell'arte europea. Le tipologie architettoniche degli edifici di culto cristiani derivano da . Il caso principale è quello della , che adatta a scopi religiosi l'impianto della basilica romana conservandone il nome. Questo impianto rimane quello più utilizzato per le chiese fino quasi ai nostri giorni. Anche i monumenti destinati alle hanno una struttura simile a quella dei monumenti romani, mentre i si ispirano per alcuni aspetti agli edifici termali. modelli architettonici e iconografici della nuova religione modelli romani basilica sepolture battisteri Catacombe di Priscilla, II-V secolo, particolare di un cubicolo. Roma. Nell’arte cristiana il linguaggio figurativo ha la funzione di : papa Gregorio I, detto Gregorio Magno (590-604), afferma a tal proposito che la pittura è la « ». Questa funzione dell’arte diviene sempre più importante perché, mentre si affermano le lingue volgari, la lingua dei riti religiosi rimane il latino – che ormai pochi capiscono – come pure quella della Bibbia, di cui si utilizza la , cioè la traduzione in latino (dall’ebraico e dal greco) realizzata alla fine del IV secolo da san Girolamo. L'arte come strumento di comunicazione comunicare ai fedeli i temi religiosi Bibbia degli illetterati Vulgata editio