Nell'Italia meridionale, fra XI e XII secolo, si manifestano gli influssi culturali più diversi, che si riflettono anche nell'architettura e nell'arte. Da una parte vi è la forte influenza dell'Abbazia di Montecassino che, come si è visto, svolge un ruolo di diffusione di modelli derivati dall'arte classica; dall'altra pesano le diverse dominazioni, e in particolare quella araba in Puglia, in Calabria e in Sicilia, cui succede la dinastia normanna degli Altavilla.
2. IL ROMANICO >> L'arte romanica
Il Romanico meridionale: l'eredità bizantina e araba
La Puglia
Come un ponte tra la Penisola italiana e il Mediterraneo orientale, attraversata da viaggiatori, mercanti e pellegrini, la Puglia sviluppa un'architettura romanica che risente di molteplici influenze.
Basilica di San Nicola a Bari
Nel 1087 giungono a Bari le reliquie del corpo di san Nicola, che nel IV secolo era stato vescovo di Myra (oggi in Turchia). Viene così dato avvio alla
costruzione della basilica (68) che le avrebbe accolte. I lavori si protraggono a lungo e la chiesa viene
consacrata oltre un secolo dopo, nel 1197.
Il vescovo Elia presiede il cantiere fino alla sua morte, avvenuta nel 1105: la
complessità dell'edificio si spiega in parte anche con la presenza di questo vescovo, che era stato alla guida dell'Abbazia di Cava de' Tirreni, una
delle più importanti sotto la filiazione di Montecassino, e che era in stretto contatto con papa Urbano II, già monaco a Cluny. La pianta è singolare:
presenta un immenso transetto che abbraccia tutte le navate e ingloba le tre absidi (67). Poiché
il transetto ha una lunghezza uguale alla larghezza delle tre navate, cioè non sporge dal corpo dell'edificio, la chiesa risulta racchiusa entro un
ampio rettangolo, mentre le absidi sono incluse in un muro al di là del transetto che non le rende facilmente individuabili
dall'esterno. A est e a ovest si trovano quattro torri; altre due torri, mai terminate, erano previste sugli altri lati. Sulle pareti esterne, insolite
arcate sovrastate da loggette con sei archetti ciascuna alleggeriscono l'aspetto massiccio dell'edificio.
All'interno
(69), profondi matronei si affacciano sulla navata, secondo il modello delle chiese lombarde.