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L'ARCHITETTURA ROMANICA

  • Il termine "romanico" indica l'architettura e le arti figurative diffuse tra la fine del X e la fine del XII secolo in Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna settentrionale e Italia.
  • Questa denominazione, che nasce nel XIX secolo, faceva discendere il Romanico dal filone popolare dell'arte tardoromana e istituiva un parallelo tra la storia dell'arte e la nascita delle lingue romanze.
  • L'architettura sacra è caratterizzata dalla scomposizione della navata in campate, dall'uso delle volte a botte e a crociera e dall'articolazione in più livelli della chiesa: criptanavata presbiterio.
  • La circolazione dei linguaggi e delle tecniche artistiche è favorita dalla rete capillare dei monasteri, dai commerci, dai viaggi dei crociati e dai pellegrinaggi.
  • In Italia, le aree di maggiore diffusione dell'architettura romanica sono la Lombardia e l'Emilia. A Venezia elementi tipici dell'architettura bizantina si sovrappongono a quelli tipici del Romanico. A Firenze l'architettura romanica si richiama all'eredità classica e utilizza decorazioni geometriche realizzate con marmi di due colori diversi. A Pisa si accentua il senso del volume; il modello pisano si diffonde inoltre a Lucca e in Sardegna. Nell'architettura dell'Italia meridionale e della Sicilia, infine, hanno grande importanza le influenze bizantina araba.
  • L'architettura civile si è conservata in misura minore rispetto a quella religiosa; anch'essa risente comunque della ripresa dei commerci e dell'artigianato, che favorisce l'inurbamento e la rinascita delle città.