IL CINQUECENTO  2.  Tra Italia ed Europa La segna irreversibilmente l’ampliamento delle frontiere e il loro abbattimento sul piano concettuale, eventi che in Europa si affiancano allo sconvolgimento dello nella dimensione politica, culturale e religiosa. I legami commerciali, esistenti fin dal Medioevo, fra Italia, Spagna, Francia e Portogallo si rafforzano nel corso del Cinquecento anche sul piano artistico, con il che diviene una sorta di europea, intersecandosi con le tradizioni locali e producendo così esiti diversi e originali. Francesco I Valois re di Francia, Carlo V re di Spagna e imperatore del Sacro Romano Impero, Giovanni III re di Portogallo, Rodolfo II imperatore del Sacro Romano Impero sono promotori di un ampio e articolato che vede protagonisti numerosi artisti italiani. Le possibilità economiche di questi regnanti e le consolidate strutture amministrative e burocratiche che si trovano a presiedere offrono agli artisti contesti particolarmente qualificati in cui operare. L’incontro con tradizioni molto diverse dall’ambiente di provenienza e di formazione consente a personalità di spicco dell’arte italiana di arricchire il proprio orizzonte culturale, che spesso si traduce in un e in un approfondimento dei . Lo scambio, d’altra parte, non avviene solo in una direzione, ovvero dai centri dell’Italia all’Europa dei grandi sovrani: la decisa diffusione delle incisioni, oltre alla circolazione degli artisti, viene a creare una connessione biunivoca in cui temi iconografici, complessi assetti compositivi e un precipuo naturalismo tipici dell’arte del Nord Europa influenzano l’arte italiana e in questo senso il contributo di diviene esemplare. Sono inoltre i principi degli Stati italiani a cercare, nella grande tradizione dell’ sviluppata in Francia e in Spagna, i modelli da imitare per legittimare il proprio e affermare il proprio prestigio: in questo senso i mausolei, i monumenti funebri o la residenza reale (nella sua articolazione, nei suoi ambienti più qualificati) sono temi che assumono un rilievo senza precedenti nella Penisola. Le contaminazioni, le intersezioni e le confluenze che si creano fra l’arte italiana e gli esiti più originali della cultura artistica europea sono efficacemente esemplificate nella figura di . Una precipua inclinazione all’ , legata al suo retroterra culturale, si combina con i versanti più espressionistici dell’arte italiana: dal colore intenso e sfrangiato dell’ultimo Tiziano e di Tintoretto, alle proporzioni trasfigurate dei corpi di Michelangelo. Proprio l’incontro con la pittura del grande artista fiorentino nel soggiorno romano di El Greco avrà conseguenze profonde nello sviluppo del suo stile, influenzando in modo determinante la produzione artistica di questo straordinario pittore. scoperta del Nuovo Mondo status quo classicismo koiné mecenatismo artistico e architettonico rafforzamento della vena decorativa versanti più espressionistici dell’Antico Dürer esibizione dei segni della regalità status El Greco astrazione figurativa , , Venezia 1556 (prima edizione Lione 1551). Sebastiano Serlio Libro Extraordinario , , 1515, olio su tavola, 87,5x71 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi. Alonso Berruguete Salomè con la testa di san Giovanni Battista