L’ETÀ ROMANTICA 4. , , particolare, 1859, olio su tela. Milano, Pinacoteca di Brera. Francesco Hayez Il Bacio L'EPOCA E LE IDEE Da Napoleone alla Restaurazione Il sogno napoleonico di un’egemonia europea tramonta definitivamente nel 1815, quando, dopo il primo esilio all’isola d’Elba e il ritorno in Francia, durato appena cento giorni, la (1815) ne sancisce la definitiva sconfitta. L’uscita di scena di Napoleone, relegato nell’isola atlantica di Sant’Elena, segna il ritorno alla geografia politica prerivoluzionaria. L’ – il quindicennio che si apre con il “ritorno alla normalità” seguito all’incendio rivoluzionario originato in Francia nel 1789 – si avvia con il (1814- 1815), la cui regia è affidata al rappresentante austriaco, . Il consesso mira a ristabilire l’ordine attraverso l’affermazione del , in base al quale la discendenza dinastica è garantita dal diritto divino. I regnanti spodestati dalla Rivoluzione o da Napoleone – a partire dai Borbone in Francia – vanno dunque reinsediati sui loro troni. Il Congresso di Vienna ha anche un altro fondamentale obiettivo: ripristinare un simile a quello vigente in Europa prima della Rivoluzione. La stabilità politica viene affidata alle relazioni tra le maggiori potenze: la “restaurata”, l’ (cui sono assegnate Lombardia e Veneto), la , sempre più egemone in area tedesca, l’ e la . battaglia di Waterloo età della Restaurazione Congresso di Vienna Klemens von Metternich principio di legittimità sistema dell’equilibrio Francia Impero austriaco Prussia Inghilterra Russia L’Europa dopo il Congresso di Vienna. La diffusione del liberalismo e i primi moti liberali L’aspirazione alla stabilità non è però l’unico aspetto della realtà politica del tempo. Al contrario, l’Europa del primo Ottocento è attraversata da forti tensioni politiche che hanno per protagonisti i ceti intellettuali e borghesi e gli strati più giovani della popolazione, nei quali si sono radicate le idee di libertà propagandate dalla Rivoluzione francese. I movimenti rivoluzionari, come la e la , operano per lo più in forma segreta, per sfuggire alla repressione della polizia. In conseguenza dell’azione di questi gruppi, l’Europa della Restaurazione è scossa da episodi insurrezionali – i – che chiedono l’introduzione di regimi costituzionali, riforme in senso liberale e, in qualche caso, l’instaurazione di forme di governo repubblicane. In alcuni Paesi, come l’Italia, queste rivendicazioni si uniscono alla . In quest’ambito si colloca anche la vittoriosa lotta di indipendenza della Grecia dall’Impero ottomano (1821-1829) cui partecipano volontari da tutta Europa (soprattutto intellettuali e aristocratici imbevuti di idee liberali, come il poeta inglese Lord Byron). Tuttavia, solo in qualche caso i moti si raccordano con il malcontento delle classi lavoratrici e dei ceti più umili, rimanendo di conseguenza minoritari e destinati al fallimento. Massoneria Carboneria moti liberali del 1820-1821 e del 1830-1831 lotta per la liberazione dalla dominazione straniera › pagina 201 La cultura della Restaurazione tra individualismo e impegno civile Alla prima fase dell’età della Restaurazione fa riscontro, in ambito culturale e artistico, un ripiegamento verso l’ e una sostanziale . All’esaltazione dell’antichità greca e romana propria del Neoclassicismo si contrappone una , interpretato come un’epoca in cui l’espressione artistica è spontanea e genuina, non mediata dagli artifici della razionalità. Ai principi di equilibrio e armonia dell’arte neoclassica, si sostituisce un e per le sue manifestazioni più estreme. La rievocazione nostalgica del passato non esaurisce però il panorama culturale del primo Ottocento. Accanto all’enfasi posta sull’individuo, infatti, si sviluppa un’attenzione per la dimensione collettiva del vivere umano, indagata soprattutto nei e nelle che uniscono i popoli. A questo interesse contribuisce la di Johann Gottlieb (1762-1814), Friedrich Wilhelm Joseph (1775-1854) e Georg Wilhelm Friedrich (1770-1831), che interpretano la realtà come una totalità oggettiva e organica e, dal punto di vista politico, insistono sui concetti di . Gli ideali patriottici si affermano non solo in ambito politico, ma anche nella concezione dell’arte. In alcuni ambienti si diffonde la convinzione che soltanto ciò che è moralmente utile sia esteticamente apprezzabile. Questa, per esempio, è l’idea che ha Giuseppe Mazzini della pittura, considerata una «manifestazione eminentemente sociale, un elemento di sviluppo collettivo». Accanto a un’idea dell’arte come espressione intima e indecifrabile dell’individuo si affianca dunque una concezione estetica improntata all’ . È in questo contesto complesso e contraddittorio che ha origine la stagione culturale e artistica del Romanticismo. individualismo sfiducia nella ragione rivalutazione del Medioevo interesse per la natura legami linguistici e culturali tradizioni filosofia idealistica Fichte Schelling Hegel Patria, Nazione e Stato impegno civile