3.5 L’ETÀ ELLENISTICA La crisi delle favorì l’ascesa del regno di Macedonia, che, conquistata l’egemonia nel mondo greco, rivolse la sua espansione verso Oriente. póleis Il regno di Macedonia alla conquista della Grecia La decadenza politica ed economica delle greche favorì l’ascesa del , che nel corso del IV secolo a.C. si affermò come una grande potenza nel Mediterraneo orientale sotto la guida di Filippo II e, soprattutto, di suo figlio Alessandro. Inserendosi nelle contese che da ormai un secolo contrapponevano le città greche e sfruttando la loro debolezza economica, i Macedoni assoggettarono i territori della penisola Ellenica per poi rivolgersi verso Oriente, alla conquista di un vastissimo impero. póleis regno di Macedonia Mosaico raffigurante la battaglia di Gaugamela tra Alessandro Magno e Dario III. Gli spazi sconfinati dell’Oriente Durante l’età classica la Grecia si era imposta come potenza egemone nel Mediterraneo, ma, in seguito alla vittoria nelle guerre contro l’impero persiano, le greche, e Atene in particolare, erano state in grado di espandere i propri contatti commerciali verso regioni molto più lontane, allargando progressivamente la loro sfera di influenza fino ai territori che appartenevano all’impero persiano. I mercanti greci spinsero infatti i loro interessi fino alle ricche pianure fluviali della e alle vaste terre dell’ . Qui, attraverso le vie di comunicazione che arrivavano in , giungevano prodotti raffinati e sconosciuti alle popolazioni mediterranee. Grazie ai Greci, il Mediterraneo orientale divenne un punto di raccordo economico tra i popoli europei e quelli asiatici ( ). póleis Mesopotamia Asia centrale Estremo Oriente ► CARTA   I commerci al tempo dei Macedoni. Le ricchezze della Macedonia A raccogliere l’eredità di questo grande mercato e a determinarne un decisivo allargamento fu una regione situata nella parte settentrionale della penisola Ellenica: la . A causa della posizione geografica e delle caratteristiche fisiche del suo territorio, la Macedonia era rimasta a lungo defilata rispetto ai traffici mediterranei che avevano permesso alle greche di arricchirsi. Il suo che l’aveva preservata dalle invasioni delle popolazioni straniere insediatesi più a nord, nei Balcani, era ricco di risorse naturali importanti.  Dagli estesi boschi presenti nella regione si ricavava il   richiesto dalle città costiere greche per la costruzione delle navi. Un'altra importante risorsa economica era costituita dai giacimenti minerari, in particolare di   e  : in questa regione si concentravano infatti le principali risorse di metalli preziosi di tutta la Grecia ( ). Proprio grazie a queste risorse naturali, già a partire dal V secolo a.C., la relativa lontananza dai centri commerciali dell'Egeo venne superata.  I contatti con l'area costiera della Grecia e con l'Oriente rappresentarono le premesse dell'ascesa della potenza macedone, che di lì a poco avrebbe influenzato direttamente i rapporti tra questi due mondi grazie alle conquiste di Alessandro Magno; quest'ultimo infatti estese il suo dominio militare e politico sulle terre esplorate dai mercanti greci nei secoli precedenti.  Macedonia póleis territorio montuoso, legname oro argento CARTA ► Dischi d'oro con impressa la stella macedone. Il territorio montuoso della Macedonia.   › pagina 176    La società macedone e l’esercito La società macedone era molto diversa da quella delle libere città greche. Al vertice vi era la figura del , che risiedeva nella corte di , capitale del regno, e guidava la classe dei , formata da proprietari terrieri, che costituivano la cavalleria dell’esercito. La popolazione era invece composta prevalentemente da contadini liberi che lavoravano le terre dei nobili e combattevano nella fanteria. Per garantirsi la fedeltà dei nobili, i sovrani donavano loro vasti appezzamenti di terre; questo meccanismo implicava però la necessità di conquistare sempre nuove aree, tenendo l’esercito costantemente impegnato in una politica di . L’esercito rappresentava il punto di forza del regno; era organizzato nella , evoluzione di quella tebana: una formazione molto compatta, impenetrabile per i nemici. Grazie all’uso delle sarisse, lunghe lance che rendevano possibile colpire lo schieramento avversario prima di arrivare al combattimento corpo a corpo, la falange macedone si dimostrò superiore alla tradizionale falange greca, rendendo l’esercito di questo popolo pressoché imbattibile. re Pella nobili espansionismo territoriale falange macedone     PER IMPARARE IL REGNO DI MACEDONIA    RISORSE NATURALI legname oro argento ESERCITO falange macedone SOCIETÀ monarchia • re  • nobiltà terriera = cavalleria  • contadini liberi = fanti  L’espansione macedone Nel 359 a.C., eletto re dai nobili macedoni, intraprese una politica di espansione militare nelle regioni vicine: nel 357 a.C. conquistò le città di e di , per poi dirigersi verso , nella penisola Calcidica, dove sottrasse agli Ateniesi le miniere di oro della regione, da utilizzare per finanziare le guerre e per corrompere le città greche che rifiutavano l’alleanza con il suo regno. Quando nel 353 a.C., intervenendo al fianco di alcune Filippo II si assicurò il controllo della Tessaglia, la potenza macedone cominciò a essere avvertita come una minaccia anche dalle città della Grecia meridionale ( ). Mostrando notevoli abilità diplomatiche, Filippo II si presentò come il e come il custode dell’ordine e della pace. Di fronte a questo atteggiamento, i Greci reagirono in modo non univoco. , per esempio, si divise in tre schieramenti: il partito che voleva sottomettersi alla Macedonia per combattere Tebe, guidato da Èschine e Isòcrate; i sostenitori di Eubùlo, che attraverso trattative diplomatiche speravano di frenare l’espansione macedone; infine, il gruppo che faceva capo al politico e oratore (autore delle , discorsi rivolti contro Filippo II), il cui obiettivo principale era l’indipendenza della , da perseguire anche attraverso un’alleanza con Tebe contro il comune nemico macedone. Filippo II Anfìpoli Pidna Potidèa póleis,  CARTA ► difensore dei Greci Atene Demòstene Filippiche pólis    Le conquiste di Filippo II.   › pagina 177    La conquista della Grecia La speranza dei Greci di mantenere l'indipendenza e la libertà ebbe però vita breve. Nel 348 a.C. i Macedoni conquistarono , nella penisola Calcidica, sconfiggendo il contingente militare ateniese che era giunto in soccorso della città, e posero sotto assedio . Controllando lo stretto dei Dardanelli, i Macedoni potevano bloccare i rifornimenti di cereali che dalle coste del Ponto Eusìno (come a quel tempo era chiamato il mar Nero) giungevano ad Atene. A questo punto, su esortazione di Demostene le città greche si unirono nella , sostenuta economicamente anche dal , preoccupato dell'espansione di Filippo II. Nel , tuttavia, a , in Beozia, i Macedoni sconfissero definitivamente gli avversari ( ). Persa ogni possibilità di mantenere l'indipendenza, nel 337 a.C. le città greche accettarono le condizioni previste dalla : Filippo II divenne il comandante supremo della , formata da formalmente libere ma, di fatto, assoggettate al controllo militare macedone. Olinto Bisanzio lega antimacedone re persiano 338 a.C. Cheronèa  CARTA ► pace di Corinto lega panellenica póleis Il leone di Cheronea, monumento per i caduti nella battaglia tra Filippo II e la lega antimacedone. Una lanterna in bronzo dalla tomba di re Filippo II. PER RICORDARE Quali ricchezze naturali possedeva la Macedonia?  Come era organizzata la società macedone?  Qual era il punto di forza dell'esercito macedone?  Quali strategie utilizzò Filippo II per imporre l'egemonia macedone nel mondo greco?    Quali condizioni comportò la pace di Corinto?  PER IMPARARE LA CONQUISTA MACEDONE DELLA GRECIA