4.2 LE ORIGINI DI ROMA Eredi della civiltà etrusca, i Latini che abitavano sui sette colli di Roma diedero vita a una grande civiltà. Roma da villaggio a città-Stato Nel corso del VII e del VI secolo a.C., mentre gli Etruschi raggiungevano la loro massima espansione, nella parte centrale del Lazio le furono protagoniste di un notevole incremento demografico favorito dallo sviluppo delle attività agricole e dell’allevamento, praticati nei territori attraversati dal Tevere. popolazioni latine Un affresco raffigurante la scena dell’abbandono di Romolo e Remo in una cesta sul Tevere. Il Lazio nel II millennio a.C. L’area laziale – il cui nome deriva dal latino , “ampio”, “largo” – ospita l’ampia valle del , che nei pressi del mar Tirreno si allarga in una fertile pianura ( ). Appena più a sud si trovano i colli Albani, di origine vulcanica e dunque adatti alla coltivazione di , e , e (questi ultimi utilizzati per realizzare tessuti). Anticamente, buona parte della valle del Tevere e della costa tirrenica laziale (Agro Pontino) era circondata da vaste ; per il resto, la zona presentava una ricca vegetazione di tipo mediterraneo, popolata da una variegata fauna selvatica (lupi, cervi e cinghiali). Nei boschi veniva praticato l’ dei suini, mentre negli ampi pascoli quello di bovini e ovini, che fornivano carni, latte, formaggi e lana; i bovini erano utilizzati anche come animali da tiro nelle attività agricole. latus fiume Tevere ► CARTA cereali legumi ortaggi lino canapa paludi allevamento L’Italia centrale e la valle del Tevere. La valle del Tevere I primi villaggi che avrebbero costituito la città di Roma sorsero in una posizione geografica particolarmente favorevole ( ). Nei pressi dell’ , infatti, il fiume era facile da attraversare e i collegamenti tra le due sponde erano abbastanza agevoli. In questo punto, inoltre, si incrociavano importanti fluviali e terrestri, che collegavano il Lazio con il resto dell’Italia centrale e, in seguito, con il Nord e il Sud della penisola. Il Tevere consentiva il collegamento dell’entroterra con il mar Tirreno e, per di più, lungo il corso del fiume risaliva fino all’interno della regione un importante tracciato utilizzato per il trasporto e il commercio del , prodotto nelle saline costiere e molto ricercato per la conservazione dei cibi. Grazie a questi elementi favorevoli, sui lambiti dal Tevere sorsero diversi insediamenti. I villaggi furono costruiti sulle alture per evitare i danni causati da improvvise inondazioni del fiume, oltre che per sfuggire alle malattie provocate dagli insetti che infestavano le aree paludose. La posizione elevata consentiva inoltre di difendere meglio l’abitato in caso di incursioni di genti nemiche. Roma ebbe origine in questo ambiente favorevole alla presenza umana, vicino com’era a terre che consentivano un discreto sviluppo delle attività agricole e dell’allevamento. Le condizioni ambientali, però, non bastano a spiegare il grande sviluppo insediativo ed economico dell’area: l’ fu infatti fondamentale per garantirne la prosperità. In particolare, i ridussero l’ampiezza delle paludi ed estesero i terreni coltivabili. L’incremento delle estensioni agricole, a sua volta, stimolò gli scambi commerciali, creando le premesse per il miglioramento delle condizioni di vita di una popolazione in costante crescita demografica. ► LABORATORIO DELLE FONTI isola Tiberina vie di comunicazione sale colli intervento umano lavori di bonifica Un modello di capanna dell’età arcaica. › pagina 211 laboratorio DELLE FONTI La favorevole posizione geografica di Roma In questo brano lo storico Tito Livio, vissuto nel I secolo a.C., cita un discorso del console Furio Camillo (V-IV secolo a.C.). Dalle parole dell’uomo politico romano emerge la consapevolezza dell’influenza determinante che le condizioni ambientali esercitarono sullo sviluppo economico e sociale dell’antica Roma. “ Ebbene, quando io me ne ero lontano […] ogniqualvolta io pensavo alla patria, la mia fantasia mi rappresentava vivo questo spettacolo: i colli e le campagne e il Tevere […]. Non a caso certo gli dei e gli uomini prescelsero questi luoghi per fondarvi una città: colline saluberrime, un fiume opportunissimo per convogliarvi i prodotti delle regioni interne e per riceverne le importazioni marittime, in località vicina al mare quanto basta per le nostre necessità, ma non tanto da esporci al pericolo di incursioni di navi straniere, nel cuore dell’Italia, favorevole quant’altre mai allo sviluppo di una città. E lo prova proprio l’estensione rapida di questa, così recente. ” Tito Livio, , V, 54, trad. di C. Vitali, Zanichelli, Bologna 1989. Storia di Roma Perché le colline vengono definite “saluberrime”? Per quali scopi veniva usato il fiume Tevere? Perché la distanza dal mare del luogo in cui sorge Roma è ideale? › pagina 212 e Familiae gentes La struttura sociale di queste comunità era in parte analoga all’organizzazione in fratrie della Grecia arcaica. Diversi nuclei familiari legati da vincoli di parentela formavano una , guidata da un membro anziano ( ) che godeva di grande prestigio. Egli gestiva i beni e le proprietà, dirimeva le controversie e la sua autorità si estendeva su tutti i membri della , sui quali aveva diritto di vita e di morte. Più discendenti da formavano una (plurale ), la cui ricchezza era basata sul possesso di terre e di bestiame. Il legame con le origini era molto sentito, e ogni venerava con culti particolari i propri antenati. A poco a poco gli insediamenti fondati da queste comunità si estesero, trasformandosi in villaggi fortificati che, pur restando indipendenti, si riunirono in una attorno al santuario di Giove, sui colli Albani. I villaggi latini più importanti furono Alba Longa, Velletri, Lanuvio, Gàbii e Roma. familia pater familias familia familiae antenati comuni gens gentes gens federazione religiosa La nascita di Roma tra storia e mito Tra i villaggi latini, ( ) conobbe il maggiore sviluppo economico e politico. Essa sorgeva su affacciati sulla valle del Tevere presso l’isola Tiberina: il Palatino, sul quale probabilmente furono fondati i primi insediamenti, il Campidoglio, il Quirinale, il Viminale, l’Esquilino, il Celio e l’Aventino. Le tradizioni antiche affermano che la avvenne nel , la data che per i Romani divenne poi il punto di riferimento per il conteggio degli anni. La storia delle origini di Roma si confonde ampiamente con la sia per quanto riguarda la data di fondazione, sia per tutte le vicende dell’età più arcaica. Esistono in particolare due tradizioni sulla nascita della città. Una la fa risalire ai discendenti del troiano , giunto nel Lazio dopo la conquista della sua città, descritta nell’ , a opera degli Achei. L’altra la attribuisce a (secondo alcuni discendente dei re di Alba Longa, la città fondata dal figlio di Enea, Ascanio). La tradizione narra che Romolo, insieme al gemello Remo, fosse figlio del dio Marte e di Rea Silvia (figlia del re di Alba Longa Numitore). Sottratti alla madre e abbandonati in una cesta sul Tevere, i due gemelli furono trovati e nutriti da una lupa (divenuta poi simbolo della città di Roma). Nel 753 a.C., dopo essere stato prescelto dagli dèi, Romolo avrebbe fondato la città e ucciso Remo; costui, invidioso del fratello, aveva infatti oltrepassato il solco sacro che – come era tradizione anche presso gli Etruschi – delineava il primo nucleo della città. Sebbene sia difficile stabilire il confine tra leggenda e storia, i resti delle fondazioni testimoniano che sul colle Palatino fu costruita una cinta di mura tra il 730 e il 720 a.C., dunque in un periodo non molto lontano dalla data tradizionale della fondazione di Roma. Roma ► PASSATOPRESENTE sette colli fondazione di Roma 753 a.C. leggenda Enea Iliade Romolo La lupa che secondo la tradizione nutrì i gemelli Romolo e Remo. PASSATO PRESENTE ROMA CAPITALE Come le sue origini storiche, così l’etimologia del nome “Roma” è ancora oggi avvolta nel mistero. Fin dall’antichità, studiosi e linguisti hanno formulato diverse ipotesi circa il suo significato. L’idea più accreditata presso gli antichi era che derivasse dal greco , “forza”. Questo presupporrebbe tuttavia una diretta influenza greca sulla città, circostanza che le fonti non suggeriscono. Più attendibili sembrano altre ipotesi. “Roma” potrebbe derivare dall’italico , “fiume”, utilizzato per indicare il Tevere; o forse da , “mammella”, in riferimento al colle Palatino, la cui forma ricorderebbe quella di un seno. Roma era destinata a ricoprire un ruolo preminente per molti secoli. Centro del vastissimo impero romano, il suo ruolo di capitale non è in realtà limitato all’antichità. Nel 1871, dieci anni dopo l’Unità d’Italia, Roma divenne capitale del Regno d’Italia e, dal 1946, lo è della Repubblica italiana. róme rumon ruma I sette re e l’influenza etrusca Sempre secondo la tradizione, alla guida della città si succedettero : Romolo, il fondatore, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo. I primi tre re successivi a Romolo furono latino-sabini, mentre gli ultimi tre di stirpe etrusca. Anche in questo caso, la storia si confonde con la leggenda, e in particolare con l’episodio mitologico del “ratto delle Sabine”, secondo cui Romolo aveva organizzato delle celebrazioni cui aveva invitato i allo scopo di rapire le loro donne. In realtà, la popolazione della Roma delle origini era già composta, oltre che dai Latini, anche da gruppi di Sabini, un altro popolo dell’Italia centrale. Nel VI secolo a.C., in corrispondenza con il periodo che la tradizione associa a Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo, si estese su tutto il Lazio l’influenza politica ed economica degli . I nomi dei due Tarquini, in particolare, rivelerebbero un rapporto di dipendenza di Roma dalla città etrusca di Tarquinia. In questo periodo i Romani intrapresero la costruzione di (sotto Servio Tullio), di templi e di edifici pubblici. Ereditarono inoltre molti aspetti culturali e tecnologici della civiltà etrusca, come la conoscenza delle tecniche di canalizzazione delle acque utilizzate per la dei terreni paludosi, la costruzione di (la ) e di canali per l’ della città. Queste opere pubbliche estesero le superfici coltivabili e migliorarono l’igiene e le condizioni di vita della popolazione, favorendo un notevole incremento demografico. sette re Sabini Etruschi mura difensive bonifica reti fognarie cloaca maxima approvvigionamento idrico Uno sbocco della , la rete fognaria di Roma. cloaca maxima › pagina 213 La crescita di commerci e artigianato Il numero degli abitanti aumentò anche per l’arrivo di artigiani e mercanti dalle aree limitrofe, attratti dalle opportunità di sviluppo economico. Grazie alla favorevole posizione geografica della città, al centro delle vie di comunicazione tra Latini, Etruschi e Greci, gli scambi commerciali ebbero infatti un notevole impulso, conferendo a Roma un ruolo di primo piano nella regione. Con l’intensificazione dei commerci, in breve tempo anche le attività artigianali fiorirono e determinarono un ulteriore incremento delle relazioni mercantili con gli altri popoli italici. In questo periodo vennero introdotte le prime forme rudimentali di , costituite da pezzi di bronzo non lavorato. moneta PER RICORDARE Perché i primi insediamenti sorsero sui colli situati lungo il Tevere? Quali vicende, secondo la tradizione, sono alla base della fondazione di Roma? Quali re si succedettero nel periodo monarchico? Quali aspetti culturali e tecnologici i Romani ereditarono dagli Etruschi? Quali elementi geografici e quali attività economiche favorirono l’affermazione della città? PER IMPARARE LA ROMA DELLE ORIGINI