FAUSTO MELOTTI ROVERETO 1901-MILANO 1986 UNA SCULTURA “MUSICALE” La formazione di questo scultore è ricca ed estremamente varia: si laurea in ingegneria elettrotecnica e parallelamente compie studi musicali e artistici tra Firenze e Milano. I suoi lavori rappresentano uno sviluppo della tecnica futurista di scomposizione delle immagini, e sono tra i massimi esempi in Italia della . L’amore di Melotti per la musica influenza anche la sua scultura: egli infatti afferma che le opere non devono essere modellate ma , cioè progettate con le stesse regole con cui si compongono i brani musicali. Negli anni Trenta il disinteresse del pubblico e della critica per queste sculture fu totale; le opere di Melotti ebbero successo soltanto trent’anni più tardi, e oggi sono considerate capolavori indiscussi. corrente astratta “modulate” REGOLARITÀ E ARMONIA Fausto Melotti sceglie per la sua arte geometrie razionali e armoniche. Questa scultura può essere inscritta in una forma quadrata regolare; la composizione, molto semplice e lineare, è perfettamente equilibrata nel , ed è animata dall’elemento curvo che l’attraversa. I tre segmenti verticali sono lievemente concavi, così che la luce può produrre una leggera ombreggiatura sulla loro superficie. rapporto tra pieni e vuoti (1935), gesso, 71,8x70x10,3 cm. Milano, Museo del Novecento. Scultura n. 15 UNA GRIGLIA TRIDIMENSIONALE L’opera è interamente realizzata con elementi di acciaio. Tutta la composizione geometrica è basata sulla ripetizione e sulla sovrapposizione di cubi vuoti, delineati da aste sottili, che contengono sfere o dischi metallici sospesi. Anche in quest’opera spicca la astratte e l’equilibrio dell’intera struttura. regolarità delle forme (1935), acciaio, 55x35x35 cm. Milano, Museo del Novecento. Scultura n. 21