SALVADOR DALÍ FIGUERES (SPAGNA) 1904-1989 UN ARTISTA ECCENTRICO Descrivere in poche parole la molteplicità degli interessi di Salvador Dalí è molto difficile: pittore, scenografo, coreografo, scrittore, filosofo sono solo alcune delle “etichette” che si possono associare a questo straordinario personaggio, che ha innovato profondamente il modo di essere artista nel Novecento. Il suo stile conosce nel tempo un’originale evoluzione che lo porta verso il : figure simboliche, oggetti deformati o posti al di fuori del loro contesto quotidiano, architetture senza luogo e senza tempo portano l’osservatore a contatto diretto con gli abissi dell’inconscio, alla ricerca della piena libertà mentale. Dalí è un artista eccentrico, che vuole stupire e meravigliare, ma che è anche pienamente consapevole del proprio successo e quindi cura la propria immagine pubblica: testimonianza ne è il museo nella sua città natale che lui stesso ha voluto e curato nei dettagli per le sue opere. Surrealismo LE SCATOLE CINESI DELL’INCONSCIO Questo dipinto è importante per tre aspetti. In primo luogo Dalí utilizza l’espediente dei “quadri nei quadri”, un procedimento che moltiplica l’immagine in un gioco fantastico di scatole cinesi, che rapiscono lo spettatore e creano sconcerto. In secondo luogo, la tecnica pittorica assume il carattere del cosiddetto “realismo fotografico”, cioè ricerca una verosimiglianza tipica della fotografia, con effetti di sull’osservatore, in quanto appare molto reale ciò che invece è sogno. Infine, il dipinto contiene dei collages, ma l’abilità dell’artista rende difficile distinguere cosa è dipinto sulla tela da cosa è invece incollato. disorientamento (1929), olio su tela e collage, 23,8x34,7 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA). Piaceri illuminati