SCOPRI L’ARTE DEGLI ETRUSCHI LE CITTÀ DEI VIVI E LE CITTÀ DEI MORTI Le sorgono su colline o comunque in posizione elevata. Purtroppo sono rimaste poche testimonianze di questi insediamenti, completamente ricostruiti dopo la conquista romana, oppure trasformati in età medievale: in alcuni casi sono visibili le che li circondavano e le porte ad arco che vi si aprivano. Sappiamo infatti che gli Etruschi conoscevano l’arco, perfezionato poi dai Romani. A partire dal VI secolo a.C., a mano a mano che acquista importanza il ceto medio dei mercanti, vengono costruiti anche porti sul mare ad alcuni chilometri dalla città principale, e città in pianura organizzate in e di forma regolare, delimitati da strade che si incrociano perpendicolarmente (come Marzabotto o Gonfienti, nei dintorni di Prato). Le riuniscono le tombe dove gli Etruschi seppellivano i defunti oppure deponevano le ceneri dopo averne bruciato il corpo. Nel periodo più antico dei principi (VII secolo a.C.) prevalgono le riservate ai membri di una stessa famiglia aristocratica, che vuole esibire il proprio potere attraverso la grandiosità della struttura e la ricchezza del corredo. Più tardi (VI secolo a.C.), così come avviene per le nuove città, il ceto medio promuove la costruzione di necropoli costituite da , disposte come abitazioni lungo strade parallele le une alle altre che si incrociano perpendicolarmente. città etrusche mura di difesa quartieri di dimensioni uguali necropoli tombe monumentali tombe più piccole e tutte uguali Necropoli di Crocifisso del Tufo (metà del VI secolo a.C.). Orvieto. Nella necropoli di (l’attuale Orvieto) le tombe sono piccole e tutte uguali, costituite da un coperto da un tetto a forma di collinetta; sulla cima è posta una piccola scultura di pietra che raffigura una pigna, una sfera o delle foglie. LE TOMBE DEL CETO MEDIO Volsinii unico ambiente rettangolare Mura di Cosa (VI secolo a.C.). Cosa (Orbetello). Le mura etrusche sono costruite o con blocchi di pietra a forma di parallelepipedo, oppure, come in questo caso, con grandi pietre di ma ben connesse fra loro. MURA DI PIETRA forma irregolare UNO STILE TUTTO ETRUSCO Gli Etruschi, oltre a importare direttamente vasi dalla Grecia, producono ceramiche che copiano le forme e le decorazioni greche. A queste però si affianca anche una tecnica tradizionale etrusca: il , una ceramica di colore nero che imita la superficie lucida del metallo. Un settore di eccellenza è inoltre costituito dall’oreficeria: grazie all’uso di una tecnica complessa, detta , gli Etruschi creano veri e propri capolavori, giunti fino a noi nei corredi funebri di ricchi personaggi. bucchero granulazione (VII secolo a.C.), bucchero, h 18 cm. Volterra, Museo Etrusco Guarnacci. Coppa Il bucchero è una ceramica di colore priva di vernice: il colore, infatti, nero anche all’interno, viene ottenuto con una particolare tecnica di cottura dell’argilla. Con questa ceramica si realizza vasellame destinato ai banchetti. IL BUCCHERO nero lucido (675-650 a.C.), oro decorato a sbalzo e granulazione, h 26 cm. Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Gregoriano Etrusco. Bracciale La granulazione consiste nel decorare sottili lamine d’oro con piccolissime sfere d’oro (granuli) saldate su di esse e fra loro; si compongono così , come in questo bracciale proveniente da una tomba della necropoli di Cerveteri (Roma). In alcuni casi le sfere sono così minuscole che la tecnica è indicata anche con il nome di “pulviscolo”. PICCOLE SFERE D’ORO eleganti figure e disegni geometrici