la sintesi Il Naturalismo e il Verismo Il Naturalismo e il Verismo contesto sociale impersonalità NATURALISMO Corrente artistico-letteraria, il Naturalismo si diffonde in Francia alla fine degli anni Cinquanta dell Ottocento. Accogliendo i princìpi del Positivismo e le concezioni del filosofo Hippolyte Taine (secondo cui le espressioni morali e intellettuali dell uomo sono connesse a fattori storico-ambientali), gli scrittori naturalisti individuano nel romanzo lo strumento atto a rappresentare in modo scientifico e impersonale la realtà. Tale sguardo distaccato e imparziale sulla società francese dell epoca trova un anticipazione nelle opere realiste di Honoré de Balzac (1799-1850) e di Gustave Flaubert (1821-1880). In Madame Bovary (1857) Flaubert ricostruisce attraverso l osservazione diretta e l analisi psicologica l interiorità dei personaggi, i loro tormenti e insieme, grazie a specifiche tecniche narrative (la focalizzazione interna, il discorso indiretto libero), evidenzia il distacco dalla materia narrata e la rinuncia a esprimere il punto di vista dell autore. I FRATELLI DE GONCOURT E ZOLA La lezione di Balzac e Flaubert è assunta con esiti originali (studio dei processi psicologici, interesse per le condizioni di vita delle classi inferiori) dai fratelli Edmond (1822-1896) e Jules (1830-1870) de Goncourt, dei quali vanno ricordati il romanzo Germinie Lacerteux (1865) e il Diario, avviato nel 1851, raffigurazione della vita parigina del secondo Ottocento. mile Zola (1840-1902), caposcuola del Naturalismo, espone nei saggi raccolti nell opera teorica Il romanzo sperimentale (1880) la necessità di studiare il vero senza preclusioni estetiche o pregiudizi morali, e di osservare la realtà contemporanea applicando il metodo scientifico. Nel ciclo narrativo I Rougon-Macquart Zola, ispirandosi a fatti di cronaca, mira a ricostruire i moventi psicologici e sociali che influenzano la condotta umana. Nel fotografare la realtà la sua scrittura si carica altresì di una valenza etica e politica indirizzata alla denuncia dei mali che affliggono la società. metodo scientifico vero pessimismo VERISMO Le tesi naturaliste sono accolte in Italia alla fine degli anni Settanta dell Ottocento. il critico letterario Francesco De Sanctis (1817-1883) nei saggi Studio sopra Emilio Zola e Zola e l Assommoir a evidenziare la necessità di collegare la letteratura alla società. La diffusione della filosofia positivistica e la presa di coscienza dei problemi postunitari sono altri fattori che richiamano la letteratura alla necessità di documentare le condizioni socioeconomiche dell Italia e in particolare del suo Meridione. Dal modello francese il Verismo riprende l importanza attribuita ai fattori ereditari e al contesto sociale nello studio dei meccanismi psicologici individuali, e l impersonalità della narrazione. Viene meno invece la componente scientifica, così come la descrizione della vita cittadina cede il passo a raffigurazioni di ambienti rurali emarginati, non toccati dalla modernità. Una realtà atavica e immobile, fotografata dallo sguardo pessimista degli scrittori veristi, per i quali non esiste alcuna speranza di progresso. GLI AUTORI VERISTI Luigi Capuana (1839-1915), amico fraterno di Giovanni Verga, è il principale teorico della corrente. L osservazione minuziosa dei fatti, la ricostruzione del contesto, il valore documentario della narrazione e la tecnica dell impersonalità caratterizzano i romanzi Giacinta (1879) e Il marchese di Roccaverdina (1901). Le vicende della casata Uzeda si intrecciano a quelle della Sicilia e dell Italia nel capolavoro di Federico De Roberto (1861-1927), I Viceré (1894), affresco di vita aristocratica segnato dal pessimismo e dalla sfiducia nella Storia. Nei vivaci racconti della scrittrice e giornalista napoletana Matilde Serao (1856-1927) viene descritto l ambiente della Napoli più disagiata, la vita misera e degradata dei quartieri popolari, vista però con occhio profondo e poetico, con particolare sensibilità per la descrizione dei caratteri femminili. 167