la sintesi La poesia italiana dal secondo Novecento agli anni Duemila sperimentalismo La poesia italiana Gruppo 63 Il Verri dal secondo Novecento Poesia Atelier agli anni Duemila Nella seconda metà del Novecento si assiste a un progressivo abbandono della poesia da parte del pubblico e a una scissione fra produzione poetica e mercato editoriale, fenomeno che forse è insieme causa ed effetto della grande varietà delle tendenze e dei modi di fare poesia, in un contesto di generale relativismo ideologico ed etico e la frammentarietà culturale. I poeti del secondo Novecento abbandonano la lirica di tipo soggettivo, ancora in gran parte caratterizzante la prima metà del secolo, a favore di una poesia intesa come esercizio di stile e gioco intellettuale, con audace sperimentalismo linguistico. La Neoavanguardia trova espressione negli anni Cinquanta e Sessanta sulle pagine della rivista Il Verri , da cui usciranno i poeti del Gruppo 63 (Alfredo Giuliani, Edoardo Sanguineti, Elio Pagliarani, Nanni Balestrini, Antonio Porta). Voci non dissonanti in questo clima ma più isolate sono quelle di Andrea Zanzotto, Amelia Rosselli e Giovanni Giudici. I poeti del decennio successivo, quello della generazione del 68 , come Giovanni Raboni, Dario Bellezza, Maurizio Cucchi, Vivian Lamarque, Milo De Angelis e Giuseppe Conte, tentano di raggiungere un pubblico più ampio di quello ristretto dei colleghi e dei critici, ponendo in primo piano contenuti dell esperienza concreta, gli oggetti, il paesaggio, e perseguendo una maggiore chiarezza formale o recuperando la metrica tradizionale. Questa aspirazione a una più forte aderenza alla vita e al mondo si ritrova, dopo gli anni Ottanta e Novanta, in cui la poesia sembra perdere fervore, nell ultima generazione dei poeti a noi contemporanei e nel lavoro di ricerca delle riviste Poesia e Atelier . ANDREA ZANZOTTO Nasce nel 1921 a Pieve di Soligo (Treviso), paese a cui rimarrà legato per tutta la vita. Studia Lettere all Università di Padova e poi si dedica all insegnamento nella scuola media. All attività poetica affianca la collaborazione con periodici letterari e con il Corriere della Sera e un importante produzione saggistica, che raccoglierà in due volumi negli anni Novanta. Nella sua poesia si avverte l influenza dell Ermetismo, di cui egli sovverte il rigore formale con una ricerca linguistica più libera che lo porta a introdurre, all interno di una recuperata metrica tradizionale, termini di derivazione classica, scientifica, tecnica, dialettale, quasi a voler ritrovare nella parola poetica un mondo da cui l uomo contemporaneo sembra estraniato. Questa tensione raggiunge la sua più forte espressività nella trilogia degli anni Ottanta: Il galateo in bosco, Fosfemi e Idioma. Muore a Conegliano (Treviso) nel 2011. EDOARDO SANGUINETI Nasce a Genova nel 1930 e studia a Torino. Nel 1961 è fra i cinque poeti presenti nell antologia curata da Alfredo Giuliani, I novissimi, libromanifesto della Neoavanguardia. Nel 1963 è tra i fondatori del Gruppo 63. Pubblica nel decennio seguente le sue raccolte più arditamente sperimentali, sostenendo il valore politico dell eversione linguistica e letteraria. Dal 1970 insegna Letteratura italiana nelle Università di Torino, Salerno e Genova. Dal 1979 al 1983 è deputato alla Camera, eletto nelle liste del Partito comunista. Con Novissimum testamentum, del 1986, approda alla riscoperta delle forme poetiche tradizionali, attenuando in parte la tensione avanguardistica delle prime opere. Muore a Genova nel 2010. ALDA MERINI Nasce a Milano nel 1931. Interrompe gli studi per motivi economici, ma la sua vocazione poetica è prorompente. La sua vita irregolare, attraversata da lutti e dolori, e da ricorrenti ricoveri in ospedali psichiatrici, ha fatto di lei l icona di una donna liberata e di un talento irriducibile, quasi un simbolo della poesia stessa. Le prime raccolte dei suoi componimenti risalgono agli anni Cinquanta, ma la sua produzione diventa fitta e frenetica sul finire degli anni Ottanta, dopo un lungo silenzio dovuto alla malattia. La sua poesia è visionaria, ribelle a ogni controllo razionale o stilistico. I temi dominanti sono quelli del suo vissuto personale: la religione, l amore, la sofferenza esistenziale. Muore a Milano nel 2009 e le vengono tributati funerali di Stato. GIOVANNI GIUDICI Nasce a Le Grazie (La Spezia) nel 1924. A Roma, dove la famiglia si trasferisce, si laurea in Lettere. Nel 1943 partecipa all attività clandestina del Partito d Azione. Dopo la guerra lavora come giornalista per alcune testate e infine, a Milano, all ufficio stampa della Olivetti. Nella sua poesia si avvertono le influenze contrastanti della formazione cattolica e del lavoro nell industria, che determinano nelle prime raccolte degli anni Sessanta, come La vita in versi, un oscillazione fra il comico e il tragico. Nelle opere successive la contraddizione si risolve nell osservazione ironica e antilirica dello scarto fra i grandi ideali e la quotidianità, fra le illusioni e gli inevitabili fallimenti umani ed esistenziali. Muore a La Spezia nel 2011. 1087