Il Futurismo la sintesi Il Futurismo progresso avanguardia velocità futuro macchine paroliberismo Movimento artistico d avanguardia, il Futurismo nasce per iniziativa di Filippo Tommaso Marinetti, che il 20 febbraio 1909, sul giornale parigino Le Figaro , ne pubblica il Manifesto di fondazione. I TEMI In un clima di arretratezza economica ma anche di sviluppo tecnologico, i Futuristi cavalcano l onda del progresso, desiderosi di affermare i miti e i valori di una nuova civiltà, rompendo con la tradizione. La tensione verso il futuro, il culto delle macchine, l esaltazione della velocità sono esposti nei manifesti dei diversi campi del sapere: letteratura, pittura, scultura, architettura, cucina e altri. Sul piano politico-ideologico i Futuristi si schierano a favore della guerra, affermano il primato dell istinto sulla ragione e pongono l aggressività a presupposto della creazione artistica. Queste concezioni li collegano al fascismo nascente, ma essi perseguono anche la rottura dell ordine costituito, la socializzazione delle terre e delle fabbriche, la libertà di sciopero e di stampa e, sulla questione femminile, invocano l emancipazione, il voto, la parità salariale e giuridica, il divorzio. Così al movimento aderiscono anche scrittrici e pittrici; nel 1912 la francese Valentine de Saint-Point compone il Manifesto della donna futurista. Anche nello stile i Futuristi propongono soluzioni innovative: versi liberi, abolizione della punteggiatura, ortografia libera, paroliberismo, analogie e onomatopee movimentate da caratteri e corpi tipografici diversi per indicare l aspetto emozionale dei vocaboli. FILIPPO TOMMASO MARINETTI Nasce nel 1876 ad Alessandria d Egitto, frequenta il liceo a Parigi e si laurea in Giurisprudenza all Università di Genova. Grazie alla vicinanza alla cultura parigina del tempo, scrive poesie e commedie in francese. Nel 1905 fonda a Milano la rivista Poesia , dando spazio a poeti d avanguardia. Nel 1909 pubblica il Manifesto del Futurismo. Convinto interventista, si arruola volontario in guerra ed è tra i fondatori dei Fasci italiani di combattimento. Dopo la caduta di Mussolini e la costituzione della Repubblica sociale, si stabilisce prima a Venezia e poi a Bellagio, dove muore nel 1944. Marinetti è autore di poesie, poemi, romanzi, novelle, drammi, saggi e manifesti dedicati ai vari ambiti della propaganda fu- turista. Nel 1910 pubblica il romanzo Mafarka il futurista (in francese e in italiano); nel 1912 il romanzo politico in versi liberi Le monoplan du pape (L aeroplano del papa) e Battaglia Peso+Odore, primo esperimento di «parole in libertà ; nel 1914 il poemetto Zang Tumb Tumb, ispirato al conflitto bulgaro-turco. ALDO PALAZZESCHI Aldo Giurlani, nato a Firenze nel 1885, si dedica alla letteratura con lo pseudonimo di Palazzeschi. Si avvicina al Futurismo, di cui però non condivide il nazionalismo e l esaltazione della guerra, dissenso che lo porta a rompere con Marinetti nel 1915. Vive a Firenze e poi a Roma, dove muore nel 1974. Dopo le prime prove (I cavalli bianchi, 1905; Lanterna, 1907; Poemi, 1909), Palazzeschi assimila la poetica futurista nella raccolta di poesie L incendiario (1910) e nel romanzo Il codice di Perelà (1911), opere fantastiche e giocose. Nel manifesto Il controdolore (1914) rivendica il riso come forza liberatrice. La visione trasgressiva della realtà lo accomuna allo spirito futurista, ma l approccio favolistico e l individualismo lo pongono in una posizione autonoma. Deluso dall avanguardia, nel primo dopoguerra Palazzeschi scrive romanzi quasi ottocenteschi (Sorelle Materassi, 1934) e novelle (Il palio dei buffi, 1937), in cui esprime una visione disincantata della vita. CORRADO GOVONI Nato nel 1884 a Tamara (Ferrara) da una famiglia di agricoltori, Govoni pubblica giovanissimo le sue prime raccolte poetiche. A Milano entra in contatto con i Futuristi. Nel primo dopoguerra, allontanatosi da Marinetti, si trasferisce a Roma dove prosegue l attività letteraria. Muore nel 1965 a Lido dei Pini, vicino ad Anzio. Nelle prime opere poetiche (Le fiale, 1903; Armonia in grigio et in silenzio, 1903; Fuochi d artifizio, 1905; Gli aborti, 1907) Govoni adotta modi pascoliani e dannunziani. Avvicinatosi al Futurismo, compone Poesie elettriche (1911), Rarefazioni e parole in libertà e L inaugurazione della primavera (1915). Nella sua restante produzione poetica troviamo le raccolte Il quaderno dei sogni e delle stelle (1924), Canzoni a bocca chiusa (1938) e la raccolta Aladino (1946), in memoria del figlio assassinato dai nazisti alle Fosse Ardeatine. 403