la parola Il primo Novecento Impressionismo Nell ambito delle arti figurative l Impressionismo è una corrente artistica sviluppatasi in Francia nella seconda metà del XIX secolo (tra i suoi rappresentanti, i pittori Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, douard Manet, Edgar Degas), basata su una tecnica rapida, sulla pittura all aria aperta e sulla scomposizione dei colori. Per estensione, con il termine impressionismo si intende in letteratura una rappresentazione della realtà esterna o interiore ottenuta mediante notazioni rapide, vivaci, accentuatamente visive, e anche sintatticamente sciolte, quasi staccate. In particolare, il termine qualifica la forma di prosa lirica e il gusto per il frammento che sono propri degli scrittori della Voce . Si possono riscontrare esempi di tale tecnica anche in certe poesie di Pascoli e in alcune parti del Notturno di d Annunzio vicine alla notazione diaristica. smo della parola , rifiutando di attribuire alla loro poesia qualsiasi contenuto politico, morale o ideologico. Se la parola è autonoma dal contesto da cui proviene, il frammento sarà la soluzione formale più adeguata: mentre in una poesia strutturata, infatti, il singolo verso si spiega in relazione al tutto al contesto, appunto , nel frammento conta l illuminazione puntuale, a prescindere da ciò che precede o segue. Per i vociani, questo approccio è valido non solo nella poesia ma anche nella prosa, tanto che spesso il confine tra i due generi diventa labile e incerto. Molti di questi aspetti centrali nel Simbolismo e presenti anche nell impressionismo di Pascoli e nelle suggestioni foniche di d Annunzio avranno ampia fortuna nella lirica italiana dei decenni successivi, da Ungaretti, che fonderà la sua poetica proprio su tali costanti sviluppandole ulteriormente, all Ermetismo. Verso l Ermetismo 2 Il classicismo della Ronda Chiusa nel 1916 l esperienza della Voce , nel primo dopoguerra si affaccia sulla scena letteraria italiana un altro importante periodico, destinato a influenzare profondamente gli sviluppi della prosa e della poesia: il mensile La Ronda f, pubblicato a Roma tra il 1919 e il 1922, con un numero isolato nel dicembre 1923. Se La Voce , come altri movimenti del primo Novecento, aveva puntato sul soggettivismo, sull impressionismo e sul frammentismo, gli scrittori della Ronda mirano invece a restaurare i valori di una letteratura intesa come ricerca di misura e compostezza. I loro interessi, inoltre, riguardano esclusivamente l ambito letterario (mentre La Voce , come si è detto, almeno fino al 1914 si era occupata anche di politica). Dopo le intemperanze formali e le sperimentazioni estreme delle avanguardie storiche (in particolare del Futurismo), i rondeschi interpretano l esigenza di un ritorno all ordine sul piano dello stile, in sintonia con la più generale aspirazione all ordine e alla stabilità che, nel clima di riflusso politico e sociale seguito al primo dopoguerra, condurrà il fascismo al potere. Il programma della rivista e i modelli di riferimento Gli intenti dei letterati della Ronda emergono in modo chiaro dal Prologo, una sorta di manifesto di poetica comparso nel 1919 sul primo numero della rivista a firma di Vincenzo Cardarelli: «Ci sostiene la sicurezza di avere un nostro modo di leggere e di rimet- la parola Il ritorno all ordine 406 Ronda Il vocabolo indica letteralmente l azione di perlustrare e ispezionare una determinata zona. Si usa per esempio in riferimento a un servizio armato (servizio di ronda) al quale possono essere destinati due o più militari. Il titolo della testata La Ronda , alludendo alle guardie che controllano la sicurezza delle strade, sottolinea metaforicamente la volontà di portare ordine nella letteratura dopo la stagione del disordine rappresentata dalle avanguardie storiche.