la mappa Il primo Novecento La poesia italiana del primo Novecento La Voce rivista letteraria fondata a Firenze nel 1908 da Giuseppe Prezzolini, che la dirige fino al 1914 sotto la direzione di Prezzolini si occupa anche di temi politici altri direttori: Giovanni Papini, Giuseppe De Robertis e Antonio De Viti De Marco tendenze ideologiche diverse: idealismo crociano, spiritualismo laico e cattolico, tendenze irrazionalistiche, misticheggianti e superomistiche poetica: contenuti autobiografici e diaristici, abbandono sentimentale ed emotivo, rifiuto delle strutture della poesia tradizionale, impressionismo soggettivistico, espressionismo stile: misticismo della parola, frammentismo poeti: Aldo Palazzeschi, Clemente Rebora, Dino Campana, Camillo Sbarbaro, Giuseppe Ungaretti prosatori: Piero Jahier, Giovanni Boine, Scipio Slataper, Carlo Michelstaedter Clemente Rebora (1885-1957) versi: Frammenti lirici, Canti anonimi, Poesie, Via Crucis, Curriculum vitae, Gesù il fedele e Canti dell infermità poetica improntata a un intensa ricerca di assoluto, fino alla conversione religiosa (1929), che porterà nelle sue liriche il dialogo con Dio, in uno stile aspro e dissonante Dino Campana (1885-1932) versi: Canti orfici trasformazione visionaria degli spunti realistici forniti dalla natura intuizioni, immagini e folgorazioni improvvise Camillo Sbarbaro (1888-1967) versi: Resine, Pianissimo, Rimanenze, Primizie prose liriche: Trucioli, Liquidazione, Fuochi fatui, Scampoli, Gocce, Quisquilie poesia sommessa e antioratoria, motivi autobiografici 426 La Ronda rivista letteraria fondata a Roma e pubblicata dal 1919 al 1922, con un numero isolato nel dicembre 1923 a differenza della Voce , si occupa solo di temi letterari manifesto della letteratura della Ronda è il Prologo scritto da Vincenzo Cardarelli nel 1919 sul primo numero della rivista poetica: ritorno ai valori di una letteratura misurata, composta, lontana dalla sperimentazione; ritorno alla tradizione classica, all espressione pura rappresentata in Italia soprattutto dal Leopardi delle Operette morali e in Francia da Paul Valéry ha ricevuto critiche per il suo disimpegno politico e civile, anche se la sua posizione neutrale può essere interpretata come volontà di non aderire al fascismo poeti: Vincenzo Cardarelli prosatori: Emilio Cecchi, Antonio Baldini, Riccardo Bacchelli Vincenzo Cardarelli (1887-1959) versi: Prologhi, Poesie prose: Favole e memorie, Il sole a picco, Il cielo sulle città autobiografismo interiore e allusivo, stile chiaro e composto