Giuseppe Ungaretti – L'opera L’allegria T3 In memoria T4 Il porto sepolto T5 Veglia T6 Peso T7 Fratelli T8 Sono una creatura T9 I fiumi T10 San Martino del Carso T11 Commiato T12 Mattina T13 Girovago T14 Soldati Sarebbe difficile rintracciare nella poesia italiana, e non solo, una quale quella ungarettiana, così . Nell’ la troviamo depositata nel bianco della pagina – per usare un’espressione del poeta stesso – «come una ferita di luce nel buio», liberata dalla polvere della tradizione e capace così di esprimere senza orpelli la realtà profonda dell’io. Ciascuna di queste parole denudate concorre a esprimere una , tanto più eloquente quanto più tragica, urgente e immediata è l’occasione che l’ha ispirata, fissandola su fogli di fortuna, tra i pidocchi e il fango delle trincee. In tal modo, nel cuore stesso della prima grande catastrofe mondiale che ha sconvolto l’Europa del Novecento, Ungaretti riesce a scavare una nicchia di vitalità, uno spazio in cui la si compone e perfino si trasforma in per l’esistenza e per la poesia. parola pura e carica di valore simbolico Allegria rivelazione disperazione meraviglia 1 Una gestazione complessa accoglie alcuni testi apparsi inizialmente sulla rivista “Lacerba” nel 1915 e riunisce con qualche esclusione i componimenti delle prime due raccolte ungarettiane, (composto da 32 poesie), pubblicato nel grazie all’interessamento di un ufficiale conosciuto al fronte, Ettore Serra, e , edita nel Dopo un’edizione uscita nel 1923, con la prefazione di Benito Mussolini e ancora intitolata , l’opera subisce una serie di revisioni e rifacimenti, fino alla pubblicazione con il titolo e la struttura definitivi avvenuta nel 1931. Ulteriori varianti vengono poi apportate nelle successive edizioni, datate 1936 e 1942. Quest’ultima confluirà nella raccolta completa dell’opera ungarettiana, uscita nel 1969 con il titolo . L’allegria Il porto sepolto 1916 Allegria di naufragi 1919. Il porto sepolto Vita d’un uomo La vicenda editoriale L’«allegria» è, come spiega il poeta stesso, l’«esultanza che l’attimo, avvenendo, dà perché fuggitivo, attimo che soltanto amore può strappare al tempo, l’amore più forte che non possa essere la morte». Anche nel momento in cui tutto sembra perduto, quando la desolazione e la morte tentano di prendere il sopravvento sulla felicità e sulla vita, Ungaretti afferma il desiderio di sottrarre l’esistenza all’usura del tempo e alle tragiche circostanze della Storia. Nel titolo originario, , che accostava come in un l’immagine dell’“allegria” a quella del “naufragio”, egli intendeva appunto evidenziare l’ , in cui si intrecciano bellezza e morte, entusiasmo e frustrazione. La scelta successiva di esprimere soltanto la valenza positiva corrisponde non solo alla ricerca di una essenzialità sempre maggiore, ma anche alla volontà di privilegiare l’ e la che costituiscono la natura stessa dell’avventura umana. Allegria di naufragi ossimoro ambivalenza del vivere energia brama vitale La scelta del titolo  >> pag. 444  Questa visione dell’esistenza contraddistingue tutto lo sviluppo del libro: dalle liriche ambientate nei remoti , quando ad Alessandria d’Egitto il poeta si affaccia al paesaggio e ai sentimenti dell’adolescenza, fino all’esperienza vissuta nelle trincee della , dove l’impulso spontaneo di vivere si impone sulla precarietà, sul dolore e sulla strage. luoghi d’origine Grande guerra 2 La struttura e i temi La suddivisione interna dei testi Articolata in di complessive , la raccolta si compone di versi , collocati in modo da rispettare sostanzialmente l’ordine cronologico. 5 parti 74 poesie scritti tra il 1914 e il 1919 La prima sezione si intitola paradossalmente e comprende i testi più “antichi”, le del tutto (da qui il titolo, che rischia pertanto di confondere): si tratta delle poesie pubblicate sulla rivista fiorentina “Lacerba”, considerate dall’autore una sorta di tirocinio precedente all’ingresso nell’autentica sfera dell’arte. Ultime ultime prove prima di una stagione poetica nuova Ultime Con il componimento , scritto in ricordo dell’amico egiziano Moammed Sceab, morto suicida nel 1913, si apre la seconda sezione del libro, : il titolo richiama la città natale, Alessandria d’Egitto, che nell’acqua della baia custodirebbe i resti di strutture portuali ancora più antiche della città stessa. Ungaretti attribuisce a questo luogo un : il poeta deve far emergere dal profondo una voce e un messaggio destinati all’intera umanità. Con le sue parole egli sollecita l’uomo a non arrendersi di fronte alle sconfitte e a ricercare un alto significato nell’accettazione del destino comune, comunicando i valori della speranza e della meraviglia. In memoria Il porto sepolto significato simbolico Il porto sepolto Da qui in poi, il motivo principale di tutto il resto della raccolta è l’ , dalla quale il poeta trae la volontà di «vivere nonostante tutto». La riflessione sull’esistenza si dispiega anche nelle due sezioni e , dove accanto all’istintiva vitalità affiorano la stanchezza interiore, la malinconia e un senso di abbandono che accompagna la presenza incombente della morte. esperienza vissuta da soldato nella Prima guerra mondiale Naufragi Girovago e Naufragi Girovago Una sensibilità turbata e sofferente attraversa anche l’ultima sezione della raccolta, intitolata , che comprende e considerate dall’autore come il . Prime poesie composte dopo la fine del conflitto preannuncio di una nuova stagione poetica Prime