Il primo Novecento – L'autore: Umberto Saba LABORATORIO verso l'esame  TIPOLOGIA A    analisi del testo   La greggia Il canzoniere La poesia è compresa nella sezione (1913–1915). Alla vista di un gregge di pecore che attraversa la città, in mezzo al caos del traffico urbano, il poeta prova nei loro confronti una commossa e profonda vicinanza. La serena disperazione         Greggia, tu che il sobborgo impolverato         traversi a sera; ed un lezzo a me grato         dietro ti lasci; e hai tanta via da fare         tra la furia dei carri e lo squillare     dei tram, dove la vita ha più gran fretta,         come lenta procedi e in te ristretta!         Greggia che amai dall’infanzia sperduta,         per te la doglia si fa in cor più acuta;         e mi viene, non so, d’inginocchiarmi;   non so, nel tuo lanoso insieme parmi         scorger, io solo, qualcosa di santo,         e di antico, e di molto venerando.         Ti mena un vecchio, sui piedi malcerto;         un Dio per te, popolo nel deserto. 5 10 serrata nei ranghi. dolore. mi sembra. 6 in te ristretta: 8 doglia: 10 parmi: COMPRENSIONE Sintetizza in circa 5 righe il contenuto del componimento. 1 ANALISI Analizza la lirica dal punto di vista metrico. Di che tipo di versi si tratta? Sono presenti rime perfette e/o imperfette? 2 Individua nel testo gli elementi lessicali e metrico–retorici tipici della «poesia onesta», secondo la concezione etica e letteraria che Saba esprime nei suoi testi teorici. 3 INTERPRETAZIONE COMPLESSIVA E APPROFONDIMENTI Evidenzia in questa lirica gli aspetti tipici dello stile di Saba che lo collocano in un’area appartata, lontana dalle correnti poetiche più in voga nel periodo in cui opera. 4 La poesia rievoca alla mente un’altra celebre lirica, di argomento affine: di d’Annunzio. Quali analogie e quali differenze cogli sul piano tematico e stilistico? 5 I pastori  >> pag. 549   TIPOLOGIA B    saggio breve   ARGOMENTO L’UMORISMOLA CONDIZIONE DEL POETA NEL PRIMO NOVECENTO Sviluppa l’argomento in forma di saggio breve utilizzando i documenti forniti. Nella tua argomentazione fai riferimento a ciò che hai studiato e alle tue conoscenze. Documento 1 Stelio Effrena, il protagonista del romanzo Il fuoco (1900), rappresenta il poeta vate dannunziano, amante della vita e della bella parola. «La vita!», disse Stelio Èffrena riprendendo il cammino, traendo seco l’amico. «In un attimo solo, ecco, tutto quel che trema piange spera anela delira nell’immensità della vita, si aduna nel tuo spirito e si condensa con una sublimazione così rapida che tu credi di poterla manifestare in una sola parola. Quale? Quale? La sai tu? Chi la dirà mai?» Egli ricominciava a soffrire di ansietà e di scontento, volendo tutto abbracciare e tutto esprimere. «Hai tu mai veduto, in qualche istante, l’Universo intero dinanzi a te come una testa umana? Io sì, mille volte. Ah, reciderla come colui che recise d’un colpo la testa di Medusa, e tenerla sospesa dinanzi alla folla, da un palco, perché essa non la dimentichi mai più! Non hai tu mai pensato che una grande tragedia potrebbe somigliare al gesto di Perseo?». 5 10 1 Gabriele d’Annunzio, , 1900 Il fuoco eroe mitologico, figlio di Zeus e Danae, recise la testa del mostro Medusa e la usò per pietrificare i nemici. 1 Perseo: Documento 2 Marino Moretti (1885–1979) raffigura il poeta come un saltimbanco, secondo la tradizione crepuscolare.                 [...]         Tu vedi, l’anima nostra,         l’anima nostra immortale,         è cieca e sorda e non vale         neanche un giro di giostra;     un giro da un soldo, un giro         nei regni assurdi che dà         intera la felicità         con un po’ di capogiro.         Un soldo e l’anima mia   per un giro, o giocoliere.         Dopo il selvaggio piacere         non avrò più nulla? e sia;         ma voglio la corsa pazza         intorno al cerchio lucente   in mezzo a tutta la gente         che s’accalca nella piazza;         ma voglio che questa nostra         grande famiglia discreta         mi guardi e dica: il poeta,   il poeta su la giostra,         e rida rida perché         il poeta che si mostra         su un cavallo della giostra         sembra il pagliaccio ch’egli è. La giostra 5 10 15 20 Marino Moretti, , a cura di G. Pampaloni, Mondadori, Milano 1966 Tutte le poesie  >> pag. 550  Documento 3 Nel Novecento il pagliaccio diventa l’emblema di una condizione esistenziale, come mostra questo famoso quadro di Pablo Picasso (1881–1973). Pablo Picasso, (1918). New York, Museum of Modern Art (MoMA). Pierrot Documento 4 Canzoniere, In questa poesia, compresa nella sezione Trieste e una donna del Umberto Saba delinea la sua idea di poeta.                 Il poeta ha le sue giornate         contate,         come tutti gli uomini; ma quanto,         quanto variate!     L’ore del giorno e le quattro stagioni,         un po’ meno di sole o più di vento,         sono lo svago e l’accompagnamento         sempre diverso per le sue passioni         sempre le stesse; ed il tempo che fa   quando si leva, è il grande avvenimento         del giorno, la sua gioia appena desto.         Sovra ogni aspetto lo rallegra questo         d’avverse luci, le belle giornate         movimentate   come la folla in una lunga istoria,         dove azzurro e tempesta poco dura,         e si alternano messi di sventura         e di vittoria.         Con un rosso di sera fa ritorno,   e con le nubi cangia di colore         la sua felicità,         se non cangia il suo cuore.         Il poeta ha le sue giornate         contate,   come tutti gli uomini; ma quanto,         quanto beate! Il poeta 5 10 15 20 25 Umberto Saba, , in Il poeta Il canzoniere Documento 5 Il francese Guillaume Apollinaire (1880–1918) paragona ironicamente l’attività del poeta a quella di un bruco.                 Il lavoro conduce alla ricchezza.         Poveri poeti, lavoriamo!         Il bruco faticando senza fretta         Diventa la ricca farfalla. Il bruco Guillaume Apollinaire, , 1911 Bestiario  >> pag. 551  Documento 6 Lo studioso Guido Mazzoni (n. 1967) riflette sulla perdita d’importanza della poesia e dei poeti nella società moderna. Spogliate della loro aura e riportate alla loro condizione originaria, le opere che si offrono al giudizio estetico sono cose inerti che solo il consenso collettivo può trasformare in feticci, cioè in segni sensibili carichi di contenuto spirituale. Questo bisogno di legittimità è particolarmente intenso nelle arti che si allontanano dal mondo della vita e nelle arti che mettono l’io dell’autore al centro del testo, le prime dovendo dimostrare che il loro mondo d’invenzione non è un’assurda bizzarria, le seconde dovendo legittimare il gesto di pura con cui un essere umano uguale a tutti gli altri attribuisce un carisma alla propria persona. Non è un caso che la prima forma letteraria a registrare una crisi del consenso sia stata quella che ha più bisogno di consenso per esistere: la poesia moderna. Ispirandosi al lessico della politica, Benjamin battezzò mandato sociale la delega che il pubblico concede all’artista perché questi produca opere sottratte al ciclo della necessità economica e dotate di un valore simbolico. A metà del XIX secolo, scrive Benjamin parlando di Baudelaire, la borghesia ritirò ai poeti lirici quel mandato sociale che cinquant’anni prima pareva un loro possesso sicuro. 1 5 hybris 2 10 3 15 Guido Mazzoni, , il Mulino, Bologna 2005 Sulla poesia moderna particolare carattere, suggestivo ed evocativo, di unicità. insolenza, tracotanza, orgoglio eccessivo. Walter Benjamin (1892–1940), filosofo e sociologo tedesco. 1 aura: 2 : hybris 3 Benjamin: Guida alla stesura Dopo un’attenta lettura di tutti i documenti, fai una breve sintesi di ognuno: per d’Annunzio il poeta è un vate (doc. 1); il poeta crepuscolare è autoironico e dimesso (doc. 2); Picasso fornisce un esempio visivo di questa condizione (doc. 3); Saba evidenzia la dimensione quotidiana del poeta (doc. 4); anche in altre letterature l’immagine del poeta è spesso umile e dimessa (doc. 5); nell’età moderna il poeta ha perso il cosiddetto mandato sociale (doc. 6). Questo ti permetterà di avere un’idea complessiva. Individua le parole chiave presenti in ogni documento e raggruppale in una serie di temi omogenei: il poeta riveste un ruolo secondario nella società moderna (docc. 2-6); due esempi opposti: il poeta vate e il poeta pagliaccio (docc. 1, 2, 3); la condizione del poeta, vista da un poeta e da un critico (docc. 4, 6). Individua i punti di contatto e quelli di divergenza fra i diversi temi. Mettili a confronto, spiegando come si sono sviluppati, modificati, e perché. Ogni tua affermazione deve essere sempre argomentata. Usa un linguaggio chiaro e preciso, e, dove necessario, tecnico.