La narrativa italiana del secondo Novecento sia il ripiegamento interiore (che giudicano decadente) di quanti avevano segnato la fine di quel movimento, come Tomasi di Lampedusa e Bassani. Una letteratura per pochi La Neoavanguardia punta piuttosto all abbandono dei moduli narrativi tradizionali a vantaggio di un accentuato sperimentalismo, che spesso determina oscurità di significati e difficoltà di lettura. A dispetto dell avvento di una letteratura di massa e dell ampliamento del mercato editoriale (favoriti dall innalzamento dell obbligo scolastico e dalla comparsa delle prime collane economiche), gli autori della Neovanguardia si rivolgono a un pubblico ristretto ed elitario, cioè a lettori colti, in grado di comprendere e apprezzare i raffinati giochi linguistici su cui si basano i loro testi. I risultati più interessanti della Neoavanguardia sono probabilmente rintracciabili nel campo della poesia (f p. 1064). Nell ambito della narrativa, comunque, vanno ricordati almeno i nomi di Alberto Arbasino (n. 1930) e di Giorgio Manganelli (1922-1990). Il caso Eco Prende le mosse dalla temperie neoavanguardistica anche l attività intellettuale di Umberto Eco (1932-2016), semiologo di fama mondiale e autore di importanti studi teorici, ma in seguito soprattutto narratore di grande successo, a partire dal romanzo Il nome della rosa (1980), opera marcatamente postmoderna nella sua capacità di spaziare tra i generi (romanzo storico, filosofico, giallo) e destinata a diventare un best seller internazionale. 4 Gli autori e i testi Giuseppe Tomasi di Lampedusa La vita Giuseppe Tomasi nasce a Palermo nel 1896, dall antica famiglia aristocratica dei principi di Lampedusa. Partecipa alla Grande guerra come ufficiale d artiglieria e rimane nell esercito fino al 1925, per poi ritirarsi a vita privata (anche perché avverso al fascismo), viaggiando e dimorando all estero per lunghi periodi. Uomo colto e cosmopolita, compone saggi sulla letteratura francese degli ultimi secoli e alcuni racconti e prose di memoria, che non dà però alle stampe. Rimane inedito anche un romanzo, Il Gattopardo, pubblicato postumo nel 1958. Muore a Roma nel 1957. Le opere Il Gattopardo Il Gattopardo, scritto da Tomasi di Lampedusa poco prima di morire, è l esito di un lavoro di preparazione durato anni. Edito da Feltrinelli nel 1958, a cura di Giorgio Bassani (dopo che sia Mondadori sia Einaudi ne rifiutano la pubblicazione), ottiene in Italia e all estero un larghissimo successo, tanto da costituire uno dei più singolari casi letterari del secolo. Ambientato in Sicilia all epoca dello sbarco dei Mille e della transizione dal regime borbonico al nuovo Regno d Italia, il romanzo è costruito sulla figura di don Fabrizio Corbera, principe di Salina. Le vicende coprono soprattutto l arco cronologico che va dal 1860 al 1883, anno della morte del protagonista, ma si spingono, nelle ultime pagine, fino al 1910, quando si estingue la dinastia dei Salina (sul cui stemma di famiglia campeggia un gattopardo). Don Fabrizio assiste senza reagire alla decadenza della classe nobiliare cui appartiene e all avanzata del nuovo ceto borghese, sostenuto dalla forza del denaro. Rappresentante di questa classe sociale emergente è il personaggio del nuo- 799