la sintesi La poesia romantica in Italia dialetto battaglia indipendenza sensibilità IL NUOVO PUBBLICO DELLA POESIA ROMANTICA In seguito alla polemica innescata da Madame de Sta l, scrittori e intellettuali borghesi (tra gli altri, Manzoni), principalmente milanesi, ricercano nel ceto borghese cittadino i nuovi destinatari delle loro opere. Le poesie del primo Romanticismo italiano sono destinate all ascolto pubblico e quindi hanno versi semplici e cadenzati, facili da ricordare. La libertà, intesa in chiave politica e amorosa, è il tema dominante. Ampia fortuna ha poi il melodramma, nel quale parole e musica veicolano enfatici sentimentalismi. POESIA DIALETTALE La tradizione in dialetto, viva già dal Medioevo, nell Ottocento è favorita dalla scarsa diffusione del toscano e le lingue locali restano il mezzo principale di comunicazione, anche dopo l Unità. Oltre la letteratura dialettale spontanea ne fiorisce una riflessa , di poeti che si rifanno alla tradizione secolare e di prestigio: i massimi interpreti sono Carlo Porta e Giuseppe Gioachino Belli. Entrambi borghesi, usano il dialetto per tradurre lo slancio romantico verso il popolo. POESIA PATRIOTTICO-RISORGIMENTALE Gli autori risorgimentali puntano a una poesia che esorti alla battaglia e celebri le imprese dei protagonisti. Lo stile cambia in base al destinatario: aulico e paludato se si guarda ai ceti dirigenti, semplice e immediato se si punta a un pubblico più popolare. «ARCADIA ROMANTICA A metà dell Ottocento, pochi sono i poeti che compongono qualcosa di rilevante. Tra questi, Niccolò Tommaseo (1802-1874), che scrive versi in cui la sua tormentata sensibilità sta sempre in bilico tra fede e sensualità. In questa fase domina però la produzione definita in seguito «arcadia romantica , i popolo cui temi sono amori contrastati, protagoniste languide e ambientazioni medievali. Emblemi di questo filone sono Giovanni Prati (1814-1884), la cui opera più celebre è la novella in versi Edmenegarda (1841), e Aleardo Aleardi (1812-1878). PORTA E BELLI La vita di Porta (1775-1821) trascorre tranquilla a Milano. Impiegato, coltiva la sua passione letteraria nel tempo libero. Il tema dominante nelle sue poesie è l attacco alle ingiustizie sociali e le angherie subite da personaggi plebei (per esempio: Desgrazzi de Giovannin Bongee, La Ninetta del Verzee, El lament del Marchionn di gamb avert) che diventano vittime di personaggi appartenenti a ceti agiati, come la nobiltà e il clero. Lo stile è vario, così come il registro linguistico, adattato di volta in volta alle prospettive messe in scena. Come Porta, anche Belli (1791-1863) vive, ma a Roma, un agiata vita da impiegato. Compone circa 2300 sonetti in romanesco con l intento di lasciare, come lui stesso lo definisce, «un monumento della plebe . I popolani di Belli hanno una visione della società cinica e pessimista e descrivono, con fredda rassegnazione, un ordine sociale che considerano immutabile. GLI AUTORI PATRIOTTICI Nella folta schiera di poeti che partecipano in prima persona ai moti di indipendenza vanno ricordati: Arnaldo Fusinato (1817-1888), che nel 1848 combatte per la liberazione di Venezia dall Austria; Goffredo Mameli (1827-1849), che muore difendendo Roma dai francesi; Luigi Mercantini (1821-1872), che partecipa nel 1849 alla difesa di Ancona assediata dagli austriaci. I loro versi sono accomunati dalle tematiche patriottiche e dall immediatezza, destinati quindi a restare impressi. 239