Il primo Ottocento Già nel 1847, nella lettera Sulla lingua italiana a Giacinto Carena, Manzoni era giunto ad analoghe conclusioni, che possiamo sintetizzare così: la lingua deve essere soprattutto uno strumento sociale, non esclusivamente letterario; i dialetti italiani non possono svolgere la funzione di lingua nazionale; la lingua deve essere in grado di esprimere tutto ciò che è necessario nella vita quotidiana; se gli italiani vogliono un idioma comune che possieda le caratteristiche d uso opportune devono rivolgersi a una lingua che già esista; solo il fiorentino contemporaneo ha queste caratteristiche. Lo conferma il fatto che tutti coloro che parlano il dialetto usano il fiorentino per essere compresi da un maggior numero di persone. I limiti della soluzione manzoniana La soluzione manzoniana costituisce indubbiamente un grande progresso: in accordo con le idee illuministe che privilegiavano la lingua d uso su quella letteraria, Manzoni sostiene la necessità di conformarsi a una lingua effettivamente parlata. Alla soluzione purista, che guardava al toscano ricavato dagli autori trecenteschi, egli oppone cioè una lingua viva, parlata dai fiorentini colti. Allo stesso tempo, però, la formula manzoniana presenta dei limiti, a partire dal suo essere, per così dire, calata dall alto. Su questo aspetto, nella seconda metà dell Ottocento, si appunterà la critica di maggior rilievo del suo principale oppositore, il linguista e glottologo Graziadio Isaia Ascoli (1829-1907). Pur superando le proposte precedenti, secondo Ascoli quella di Manzoni ripropone un principio normativo a cui le masse popolari, in particolare quelle contadine, non possono adeguarsi, con il risultato di rimanere segregate nella loro tradizionale dimensione dialettale. In effetti, la frattura tra intellettuali e popolo non sarà colmata nemmeno nel corso dell Ottocento, e la tanto auspicata unificazione linguistica si completerà soltanto un secolo dopo quella politica, per tutt altre strade, alla fine di un lungo processo e con il contributo fondamentale dei nuovi mezzi di comunicazione di massa. 4 I generi e i luoghi La mappa dei generi Il rifiuto dell imitazione e delle regole della tradizione comporta la ricerca di un arte nuova e moderna, sia nei contenuti sia nelle forme. Ciò si traduce, sul piano espressivo, in una rigogliosa fioritura di generi, sottogeneri e stili spesso contaminati fra loro, che sconvolgono il sistema classicistico. Nel romanzo e nel teatro, in particolare, si manifesta un aspirazione al realismo e all impegno sociale e politico, da cui comunque non è estranea la lirica; il culto per l individualità, la fantasia e l immaginazione si esprime invece soprattutto nella poesia. La poesia Il rinnovamento perseguito dai Romantici trova la sua prima attuazione nella produzione poetica, nell ambito della quale acquistano rilievo le tematiche soggettive (l amore, il sentimento, la tensione verso l infinito, il senso religioso della vita), ma anche un vibrante impegno politico che incita all amore di patria e alla libertà del popolo. 48