Glossario Oppure può risolversi tutta nel giro di una frase (per es., fu trattato come un cane ); in forma ancora più concentrata si riduce alla metafora f, mentre la soppressione del come o di ogni altro nesso, cioè l identificazione di un termine con l altro, dà luogo all analogia f. Sineddoche Figura retorica che risulta da un processo psichico e linguistico attraverso cui, dopo avere mentalmente associato due realtà differenti ma dipendenti o contigue logicamente o fisicamente, si sostituisce la denominazione dell una a quella dell altra. La relazione tra i due termini coinvolge aspetti quantitativi, cioè i rapporti parte-tutto (una vela per la barca), singolare-plurale (lo straniero per gli stranieri), genere-specie (i mortali per gli uomini), materia prima-oggetto prodotto (un bronzo per una scultura in bronzo). Sirma (o sirima) La seconda parte della strofa nella canzone f, collegata con la prima parte, o fronte f, da un verso chiamato chiave f; è per lo più divisa in 2 volte f, di uguale numero di versi ciascuna. Il termine è stato anche usato per indicare la seconda parte del sonetto f (le 2 terzine f), e la volta della ballata f. Sonetto Composizione metrica (dal francese antico sonet, canzone, canzonetta ) di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi f nella letteratura italiana), distribuiti in 2 quartine f e 2 terzine f, con rime f disposte secondo precisi schemi. Nel suo schema originario il s. si compone di una prima parte costituita da 8 endecasillabi rimati alternativamente ABABABAB e di una seconda parte costituita da 6 endecasillabi rimati CDECDE o CDCDCD. Lo schema originario subì presto modificazioni. Nella prima parte prevalse, verso la fine del XIII sec., la forma a rime incrociate ABBA ABBA. Nelle terzine vigeva maggiore libertà. Il s. fu un componimento aperto a temi di varia natura, amorosi, morali, politici, artistici, polemici. Con Petrarca il s. si pose sul piano della canzone f come grande metro della poesia lirica, e tale restò per tutto il XVI sec. Stanza Nella metrica italiana, altro nome della strofa d una canzone f, anche come componimento a sé stante; talora, sinonimo di ottava f: le s. di Ariosto, di Tasso; e come titolo: Stanze per la giostra di A. Poliziano. Questo significato, che si ricollega direttamente all accezione originaria (di Fonti bibliografiche Giacomo Leopardi, Tutte le opere, con introduzione e a cura di W. Binni, Sansoni, Firenze 1969. 178 fermata ), deriva dal fatto che la strofa o l ottava, racchiudendo un senso compiuto, comporta alla sua fine una pausa, un riposo, che ne costituisce la caratteristica. T Terzina Strofa di 3 versi (detta anche terzetto), che s incontra, per es., nel madrigale f e nel sonetto f. Come metro a sé (detto anche terza rima), si compone di 3 endecasillabi f, di cui il 1° rima con il 3°, mentre il 2° dà la rima al 1° e al 3° della t. seguente; la serie si chiude con un verso che rima con il 2° dell ultima t. (ABA BCB YZY Z); usata per la prima volta da Dante, è detta anche t. dantesca. Topos Luogo comune, motivo ricorrente, in un opera, nella tematica di un autore o di un epoca. Plurale topoi. V Volta Nella metrica italiana, ciascuno dei due periodi ritmici in cui si può dividere la sirma f della canzone f. Nella ballata f, il terzo periodo della stanza f, che è conforme alla ripresa f.