IL PIANETA TERRA Un pianeta attivo Anche per la sua origine e la sua storia astronomica, la Terra è un pianeta , cioè è interessata ancora oggi da molteplici processi chimici e fisici che ne modificano continuamente le caratteristiche e l’aspetto, e che sono stati fondamentali per la nascita della vita. geologicamente attivo LA STRUTTURA DELLA TERRA L’interno della Terra può essere suddiviso in tre strati sovrapposti, molto differenti per composizione e struttura (Atlante pagina 12). Nella parte più interna, a una profondità che va da 2900 a 5370 km sotto la superficie terrestre, si trova il , il “cuore” del nostro pianeta. Ha temperature altissime, fino a 3000 °C, ed è composto da elementi pesanti, come il ferro. nucleo Intorno al nucleo, a una profondità compresa tra 40 e 2900 km, c’è lo strato intermedio del , che ha temperature minori rispetto al nucleo ma sempre molto alte. Le differenze di temperatura e pressione all’interno delle varie zone del mantello danno luogo a , cioè di propagazione del calore, responsabili dei maggiori fenomeni geologici come i terremoti e i vulcani. mantello moti convettivi Lo strato superficiale è costituito dalla , profonda fino a 40 km e composta perlopiù da materia solida, le rocce. crosta terrestre Asset ID: 49 ( ) geo-vidlez-la-struttura-della-terr30.mp4 La crosta terrestre e la parte più esterna del mantello formano la (“sfera di roccia”, dal greco), che è l’area in cui si verificano i fenomeni geologici che hanno un impatto sulla superficie terrestre e sulle forme di vita che la abitano. litosfera La litosfera GEO PATRIMONIO Il Parco Nazionale dei Vulcani delle Hawaii Con la sua imponente mole che si innalza dall’Oceano Pacifico e svetta per 4169 m sul livello del mare, il è il più grande vulcano del mondo per volume, e insieme al , uno dei vulcani più attivi, appartiene al Parco Nazionale dei Vulcani delle Hawaii. Le isole Hawaii si trovano sopra un , un “punto caldo” dove grandi quantità di materiale lavico proveniente dal mantello fuoriescono sulla superficie terrestre. Perciò questi vulcani sono , con il fumo che si leva dai loro crateri, fiumi di lava e tempeste di lapilli. Istituito nel 1916 e dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1984, questo Parco Nazionale è uno dei pochi luoghi dove si possono ammirare in condizioni di relativa sicurezza dei vulcani attivi. La mappa del Parco deve essere però continuamente aggiornata, poiché i sentieri possono essere cancellati da un momento all’altro da colate di lava e alcune aree possono essere temporaneamente non accessibili. Mauna Loa Kilauea hot spot quasi sempre in attività Per saperne di più: http://whc.unesco.org/en/list/409 >> pagina 13 LA TETTONICA A PLACCHE Anche la crosta terrestre, come il mantello, non è uno strato uniforme e immutabile, ma è soggetta a continui movimenti. Il primo a intuirlo fu lo scienziato tedesco , che guardando il planisfero si accorse che i profili di alcune terre emerse, come l’America Meridionale e l’Africa, si “incastravano” perfettamente tra loro. Nel 1912 propose quindi la teoria della , in base alla quale ipotizzava che tutti i continenti fossero stati in passato uniti in un supercontinente, denominato (dal greco , “tutto”, e , “terra”). La Pangea si sarebbe poi spezzata e i suoi frammenti sarebbero andati “alla deriva” formando i continenti attuali, alcuni dei quali si starebbero tuttora distanziando. Il progresso scientifico e tecnologico ha dimostrato che la teoria di Wegener era corretta, ma che non si muovono soltanto i continenti, bensì tutta la litosfera: sia la parte su cui si trovano i continenti sia quella su cui giacciono i fondali oceanici sono composte da enormi blocchi, come le tessere di un mosaico o di un puzzle, costantemente in movimento e in fase di allontanamento o avvicinamento tra loro. Si tratta delle litosferiche; la teoria della ne spiega i movimenti e le trasformazioni. Alfred Wegener deriva dei continenti Pangea pan gea placche o zolle tettonica a placche La deriva dei continenti Asset ID: 50 ( ) geo-vidlez-la-tettonica-a-placche40.mp4 LE ZOLLE E LE AREE SISMICHE E VULCANICHE Le dorsali oceaniche, ai confini tra le placche Sul fondale degli oceani, in corrispondenza di alcuni confini tra placche, si trovano lunghissime catene di vulcani, le , che eruttano in continuazione lava proveniente dal mantello. La lava si solidifica rapidamente creando nuovi tratti di fondale oceanico, che “spingendo” verso l’esterno i precedenti margini delle placche ne provocano l’allontanamento. Uno dei più imponenti sistemi di dorsali è quello che corre da nord a sud , e che causa il progressivo allontanamento dell’America dall’Europa e dall’Africa. Se intere porzioni di crosta terrestre si formano in corrispondenza delle dorsali oceaniche, altre vengono invece distrutte quando le placche tettoniche si scontrano scivolando l’una sotto l’altra. dorsali oceaniche lungo tutto l’Oceano Atlantico >> pagina 14 Placche convergenti, divergenti e trascorrenti I movimenti delle placche litosferiche sono di : le placche convergenti si avvicinano l’una all’altra, le placche divergenti si allontanano, quelle trascorrenti si muovono una di fianco all’altra (Atlante pagina 12). tre tipi Le zone di confine dove le si scontrano e una scivola sotto l’altra sono dette . Le rocce della placca che sprofonda si sciolgono a causa dell’alta temperatura del mantello, ma una parte riemerge in superficie sotto forma di lava eruttata dai . Non è un caso infatti che le aree della Terra con il maggior numero di vulcani si trovino lungo le zone di subduzione, che unite formano una lunga linea denominata significativamente . Essa va dal Pacifico occidentale fino al Giappone e all’Alaska, e qui scende lungo la parte occidentale del continente americano fino alle Ande. Altre volte i bordi delle placche si scontrano senza creare una zona di subduzione, ma si comprimono e si sollevano dando origine alle . Si sono formati in questo modo le Alpi e i monti dell’Himalaya. placche convergenti zone di subduzione vulcani cintura di fuoco catene montuose Nel caso delle , i bordi di due placche si allontanano provocando profonde spaccature dette o . Una delle più grandi formazioni di questo tipo è la Great Rift Valley in Africa (Geo Patrimonio pagina 211). placche divergenti faglie rift Le placche confinanti che non si scontrano né si allontanano, ma scivolano l’una accanto all’altra, si dicono . La zona lungo la quale “sfregano” è detta ed è soggetta a violenti terremoti; ne è un esempio la faglia di San Andreas in America Settentrionale. trascorrenti faglia trasforme I TERREMOTI I movimenti delle placche provocano grandissime tensioni nelle parti interessate della crosta terrestre, che premono l’una sull’altra accumulando enormi quantità di energia. Quando le placche finalmente si muovono, l’energia accumulata si riverbera per tutta l’area circostante sotto forma di . È per questo che la maggior parte dei terremoti si verifica nelle regioni più interessate dai grandi movimenti delle placche, le cosiddette . Una delle classificazioni utilizzate per misurare l’intensità di un terremoto, detta , è la , la quale si basa proprio sull’energia liberata da tali movimenti. terremoti zone sismiche magnitudo scala Richter Asset ID: 52 ( ) geo-vidlez-i-terremoti60.mp4 Gli effetti di un terremoto in Giappone. GUIDA ALLO STUDIO FISSO I CONCETTI Che cos’è la Pangea? 1 Dove si trovano le dorsali oceaniche? 2 Da che cosa sono causati i terremoti? 3 MEMORIZZO LE PAROLE CHIAVE Litosfera Pangea Deriva dei continenti Dorsale oceanica Subduzione Faglia • • • • • •