IL ROMANICO La pittura La pittura monumentale Quando pensiamo alle chiese romaniche, siamo portati a immaginare un interno severo, ricco di decorazioni scolpite ma con pareti spoglie: niente di più falso! Quello che ci resta della pittura murale romanica è una percentuale minima, perché gli affreschi sono stati spesso coperti in epoche successive o sciupati dal tempo. Sappiamo tuttavia che sulle pareti delle chiese, soprattutto nella parte absidale, erano dipinte grandi scene con la stessa fantasia decorativa che portava gli artisti a ornare di mosaici i pavimenti e i portali, e ad arricchire i capitelli di sculture. In genere si usava la tecnica dell’ . In Italia, molto importanti sono gli affreschi della Chiesa di San Clemente a Roma. Le ( ) sono però abbastanza difficili da analizzare perché i dipinti sono rovinati e i colori sono quasi del tutto scomparsi. Le immagini raccontano in quattro episodi, in modo vivace e spontaneo, le leggende dei santi che danno il nome alla chiesa. I personaggi sono raffigurati davanti a sfondi di architetture che ricordano quelli della pittura romana e del Terzo stile pompeiano. I gesti e le espressioni molto marcate rendono la raffigurazione facile da interpretare. La fascia rossa inferiore contiene delle scritte in volgare italiano, che sono tra le prime testimonianze della nostra lingua. affresco Storie dei santi Alessio e Clemente 1 , fine XI-inizi XII secolo, affresco. Roma, Basilica di San Clemente. 1 Storie di sant’Alessio La pittura su tavola Nel corso del XII secolo compare anche la : essa mostra uno stile rigido, con figure frontali e influenzate dall’arte bizantina. Purtroppo anche gli esempi di questa pittura sono pochi: in Italia possiamo ammirare , tavole dipinte su legno sagomato a forma di croce. Sono molto grandi perché in genere si trovavano appesi sopra l’altare maggiore della chiesa, ben visibili per i fedeli, oppure erano posti sopra il tramezzo, ossia la struttura che separava le navate dalla zona della chiesa riservata al clero. La ( ) è un esempio di Cristo trionfante che, con la rappresentazione di Cristo vivo sulla Croce, esprime l’idea della vittoria della vita sulla morte: il corpo è rigidamente frontale, il volto è sereno e ha lo sguardo fisso. Il gusto per la narrazione, tipico dell’arte romanica, è affidato alle scenette con , nei riquadri ai lati del corpo di Gesù e ai suoi piedi. pittura su tavola grandi crocifissi dipinti Croce 432 2 Storie della Passione e della Resurrezione , , 1180 ca., tempera su tavola, 302x231 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi. 2 Maestro della Croce 432 Croce 432