IL QUATTROCENTO analisi d’opera attiva Andrea Mantegna Cristo morto 1475-1478 ca., tempera su tela, 68x81 cm. Milano, Pinacoteca di Brera. Leggi il testo, osserva l’immagine e rispondi alle domande. Il dipinto raffigura Cristo adagiato su una pietra e coperto dal sudario. La figura occupa quasi tutta la tela. Quale elemento suggerisce la dimensione divina del soggetto? Dove sono visibili, resi con un realismo incredibile, i segni della crocifissione? Mantegna utilizza un artificio prospettico che prende il nome di , perché questa tecnica di rappresentazione “accorcia” la figura. In questo caso fa partire le linee di fuga dai piedi in primo piano e le riunisce all’altezza della testa, senza però avere un punto di vista unico: il pittore infatti rimpicciolisce i piedi, che altrimenti occuperebbero l’intera tavola, e fa in modo che il corpo sia interamente visibile. Così ci dà l’illusione di essere dentro la scena, e accentua la forza espressiva dell’immagine per comunicare il dramma della morte di Gesù. Sulla destra, in penombra, si vede il vaso che contiene gli oli usati anticamente per ungere il corpo prima della sepoltura. Sulla sinistra sono rappresentate tre persone: si tratta di san Giovanni, di Maria e di Maria Maddalena. scorcio I loro volti sono completamente visibili? Sono rivolti verso l’osservatore? In che modo è reso visibile il loro profondo dolore? Luci e ombre disegnano il corpo di Cristo facendolo percepire quasi come una scultura. Da dove proviene la luce che illumina la scena? È una luce diffusa? Crea contrasti chiaroscurali? I volti di San Giovanni, Maria e Maria Maddalena (particolare). Competenze Con una macchina fotografica riproduci lo scorcio prospettico rappresentato nella scena: invita un familiare o un amico a sdraiarsi sopra un tavolo e ricrea la scena del dipinto. Scatta alcune foto cambiando sia l’altezza sia la distanza dal soggetto, ma anche il punto di vista, finché non ti sembra di avere raggiunto il risultato desiderato.