L’OTTOCENTO Paul Gauguin Da giovane il pittore (Parigi 1848-Dominica, Isole Marchesi, Polinesia 1903) lavora su navi mercantili e da guerra, maturando una grande passione per i viaggi e il desiderio di conoscere culture diverse da quella europea. Inizia a dipingere solo a 35 anni, dopo essere stato appassionato collezionista dei quadri degli impressionisti: da quel momento lascia il lavoro e la famiglia per dedicarsi completamente all’arte. Paul Gauguin CONCETTO CHIAVE Uno stile , con composizioni e . essenziale bidimensionali colori caldi La religiosità della gente semplice Nell’opera intitolata ( ) si coglie l’amore di Gauguin per la e la vita semplice degli abitanti della Bretagna, regione nord-occidentale della Francia dove l’artista soggiorna più volte. Il soggetto principale è un gruppo scultoreo con tre donne che sorreggono Cristo, rappresentato in forme semplici ed essenziali, come quelle dell’arte medievale: questo tipo di monumento era tipico del nord della Francia. Il colore verde della scultura, di una tonalità fredda, richiama le vetrate delle antiche cattedrali, simbolo della profonda . Gauguin mostra qui la purezza della fede della gente comune, dei contadini e dei pastori che vivono in un contesto naturale intatto: la giovane in primo piano, che tiene in mano un cesto che esce dall’inquadratura, con i suoi vestiti colorati contrasta con il verde uniforme del gruppo di statue. Calvario bretone 1 forza primitiva della natura religiosità delle origini , 1889, olio su tela, 92,1x73,4 cm. Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts. 1 Calvario bretone La serenità della Polinesia Nel 1891 Gauguin si trasferisce a Tahiti, in Polinesia, e la sua vita cambia per sempre. In quei lontani arcipelaghi entra in contatto con la e la cultura semplice degli indigeni; condivide in tutto e per tutto gli usi della popolazione locale e dipinge quadri di grandissima importanza. Nel 1893 rientra a Parigi, ma ormai non “appartiene” più all’Europa: nel 1895 lascia definitivamente la Francia per tornare nelle isole del Pacifico. Il dipinto ( ) risale al primo soggiorno. I colori, in tinte accese nelle del rosso e del verde, sono accostati a larghe campiture senza sfumature, per evidenziare la disposizione delle figure sui diversi piani e rappresentare la profondità dello spazio, resa senza l’uso della prospettiva. Gauguin infatti mette a punto uno , in cui il colore suggerisce sensazioni e pensieri dell’artista. I corpi delle due donne di Tahiti sono raffigurati con tratti definiti e lineari, quasi a voler rendere visivamente la semplicità di questo popolo. I volti comunicano una certa malinconia, ma tutto è quiete e silenzio; anche le leggere increspature del mare sono lontane dalla riva: Gauguin vuole così trasmettere l’energia e il di un , non “macchiato” dalla malvagità della cultura occidentale. natura selvaggia Donne di Tahiti 2 tonalità calde stile essenziale senso profondo di serenità mondo incontaminato , 1891, olio su tela, 69x91 cm. Parigi, Musée d’Orsay. 2 Donne di Tahiti >> pagina 373 La sintesi tra due mondi lontani Nel dipinto ( ), “Ave Maria” in polinesiano, il pittore sembra voler trovare una sintesi fra l’amore per la religiosità semplice e pura che caratterizza le sue prime opere con l’esperienza vissuta in Polinesia: allude infatti alla storia della Vergine Maria, ma raffigura i personaggi evangelici come donne polinesiane dai vestiti sgargianti. A sinistra, nascosto tra le foglie, c’è un angelo dalle ali azzurre e dorate: sta indicando alle due donne che si trovano al centro della tela, in secondo piano, Maria. La Vergine, vestita con un pareo rosso a fiori bianchi, porta sulle spalle Gesù. A sottolineare la loro sacralità, sia la Madonna sia il Bambino sono contraddistinti da un’aureola. I colori sono vivaci e allegri: esprimono la fiducia dell’artista in una sintesi possibile tra la e la istintiva delle donne della Polinesia. la orana Maria 3 tradizione cristiana spiritualità , 1891-1892, olio su tela, 113x 87,5 cm. New York, The Metropolitan Museum of Art. 3 la orana Maria