IL PRIMO NOVECENTO Fausto Melotti La formazione di questo scultore è ricca ed estremamente varia: si laurea in ingegneria elettrotecnica e parallelamente compie studi musicali e artistici tra Firenze e Milano. I suoi lavori rappresentano uno sviluppo della tecnica futurista di scomposizione delle immagini, e sono tra i massimi esempi in Italia della . corrente astratta Forme come composizioni musicali L’amore di Melotti per la musica influenza anche la sua scultura: egli afferma che le opere non devono essere modellate ma , cioè progettate con le stesse regole con cui si compongono i brani musicali. Per questo sceglie geometrie razionali e armoniche. La ( ), per esempio, può essere inscritta in una forma quadrata regolare; la composizione, molto semplice e lineare, è perfettamente equilibrata nel , ed è animata dall’elemento curvo che la attraversa. I tre segmenti verticali sono lievemente concavi, in modo tale che la luce possa produrre una leggera ombreggiatura sulla loro superficie. “modulate” Scultura n. 15 1 rapporto tra pieni e vuoti , 1935, gesso, 71,8x70x10,3 cm. Milano, Museo del Novecento. 1 Scultura n. 15 Una griglia in tre dimensioni La ( ) è interamente realizzata con elementi di acciaio. Tutta la composizione geometrica è basata sulla ripetizione e sulla sovrapposizione di cubi vuoti, delineati da aste sottili, che contengono sfere o dischi metallici sospesi. Anche in quest’opera spicca la astratte e l’equilibrio dell’intera struttura. La disposizione dei moduli conferisce un senso ritmico alla serie geometrica: potremmo paragonarla alle danze primitive accompagnate dal ritmo dei tamburi. Negli anni Trenta il disinteresse del pubblico e della critica per queste sculture fu totale; le opere di Melotti ebbero successo soltanto trent’anni più tardi, e oggi sono considerate capolavori indiscussi. Scultura n. 21 2 regolarità delle forme , 1935, acciaio, 55x35x35 cm. Milano, Museo del Novecento. 2 Scultura n. 21