2b I SETTORI ECONOMICI E LA GLOBALIZZAZIONE 2.9 Il villaggio globale In seguito alla rivoluzione informatica e alle innovazioni nei settori dei trasporti e delle comunicazioni, l’economia mondiale ha creato un esteso su tutto il globo nel quale rientrano anche i Paesi meno sviluppati; si tratta di un passaggio determinante nelle trasformazioni che hanno rivoluzionato le condizioni di vita della popolazione mondiale. I cambiamenti che tutto ciò ha comportato hanno favorito un processo di unificazione del mondo dal punto di vista economico, culturale, sociale, politico e commerciale, con la diffusione, in quasi tutto il pianeta, di consumi, modi di vivere e comunicare identici. Questo processo di reciproca dipendenza tra i Paesi è stato definito ( ) e, a partire dagli ultimi decenni del XX secolo, ha trasformato la struttura economica, politica e culturale dell’intero pianeta, favorendo la nascita di un mercato unico globale grazie all’integrazione tra le economie dei Paesi di tutto il mondo. Attualmente, dunque, la Terra può essere considerata un unico “ , come è stata definita dal sociologo Marshall McLuhan nel 1962, dove le informazioni viaggiano in tempo reale, si comunica a costi bassissimi con persone di altri continenti e si possono raggiungere luoghi molto lontani in poche ore di viaggio. sistema di scambi unificato globalizzaz io ne ▶ focus villagg io globale ” L’interno di un centro commerciale in Cina.   Globalizzazione: comprare, vendere e produrre in qualsiasi parte del mondo FOCUS Nel brano che segue il sociologo tedesco Ulrich Beck fornisce una definizione che problematizza il concetto di globalizzazione, legandolo ai cambiamenti sociali intervenuti a livello mondiale. che cos’è la Globalizzazione Per “globalizzazione” si intende l’evidente perdita di confini dell’agire quotidiano nelle diverse dimensioni dell’economia dell’informazione, dell’ecologia, della tecnica, dei conflitti transculturali e della società civile, cioè, in fondo, qualcosa di familiare e allo stesso tempo inconcepibile, difficile da afferrare, ma che trasforma radicalmente la vita quotidiana, con una forza ben percepibile, costringendo tutti ad adeguarsi, a trovare risposte. E il denaro, le tecnologie, le merci, le informazioni, l’inquinamento oltrepassano i confini, come se questi non esistessero. Perfino cose, persone e idee che i governi terrebbero volentieri fuori dal Paese (droghe, immigranti illegali, critiche alla violazione dei diritti umani) trovano un varco. Così intesa, la globalizzazione si traduce in un’uccisione della distanza; l’essere gettati in stili di vita transnazionali, spesso non voluti, non compresi; oppure […] (con)vivere e agire al di sopra delle distanze (mondi apparentemente separati degli Stati nazionali, religioni, ragioni, continenti). U. Beck,  , Carocci, Roma 1999 Che cos’è la globalizzazione Organizzazioni economiche internazionali  Le nuove relazioni commerciali internazionali hanno favorito la libera circolazione di merci, di denaro e di individui. Le economie dei vari Stati sono sempre più collegate tra loro e le novità introdotte dalla globalizzazione hanno portato alla nascita di vaste , all’interno delle quali sono state eliminate le barriere doganali, come nell’ . aree di libero scamb io Un io ne eu rop ea La nuova organizzazione dell’economia mondiale ha però anche favorito la in poche aree: il 70% degli scambi commerciali e l’80% degli investimenti finanziari del mondo sono infatti controllati dai Paesi dell’Europa occidentale, dell’America settentrionale e dell’Asia orientale. Il loro risulta evidente anche nei rapporti internazionali, nei quali occupano posizioni di superiorità sia politica sia culturale. concentraz io ne della ricchezza predomin io economico Nuovi sistemi di scambio  La globalizzazione ha influito profondamente anche sull’organizzazione dei sistemi di scambio delle merci. Fino a pochi decenni fa, salvo rare eccezioni, i Paesi in via di sviluppo scambiavano principalmente le proprie materie prime con i prodotti finiti, realizzati in prevalenza dalle nazioni industrializzate con le merci importate dai Paesi più poveri. Oggi invece non vi sono più nette differenze tra i luoghi di provenienza delle materie prime, dei prodotti finiti o di quelli semilavorati. Lo stesso discorso vale per il livello tecnologico delle merci, visto che anche in alcuni Paesi emergenti sono sorte fabbriche all’avanguardia nella produzione di strumenti molto sofisticati, in diretta competizione con quelli provenienti dalle nazioni più progredite. Inoltre è aumentata notevolmente la su scala mondiale, che con le loro scelte possono influenzare le strategie produttive delle industrie. In questa direzione si orientano le nuove modalità di produzione, più snelle e veloci, che consentono di confezionare il prodotto in base alle esigenze del consumatore, come per esempio la strumentazione opzionale delle automobili. Rientra in questa ottica anche il (in inglese, “appena in tempo”), basato sull’informatizzazione dell’organizzazione logistica delle fabbriche, una metodologia di lavoro per cui si produce solo ciò che si venderà in tempi brevi. Questa strategia consente di abbattere i costi di immagazzinamento e di far arrivare le merci alle case produttrici in brevissimo tempo e in quantità precise. massa d ei consumatori just in time   › pagina 148    La globalizzazione e i suoi problemi  Se dal punto di vista dell’integrazione mondiale la globalizzazione ha costituito senza dubbio una notevole opportunità, la sua affermazione ha comportato anche l’insorgere di numerosi problemi, come abbiamo già accennato a proposito della diffusione dei paradisi fiscali. L’influenza reciproca tra i vari Paesi del mondo ha peggiorato la situazione economica e sociale delle nazioni più povere, aggravando il loro . Le novità introdotte dalla globalizzazione infatti hanno reso ancora meno competitive le economie più deboli, costringendole a richiedere ai Paesi più sviluppati ulteriori risorse finanziarie. Tale situazione ha determinato una progressiva perdita di sovranità da parte di questi Stati, sempre più dipendenti dall’intervento delle nazioni estere per far fronte alle più svariate esigenze. indebitamento La commercializzazione di prodotti identici a livello planetario, favorita da strategie di comunicazione pubblicitaria estese a tutti i Paesi del mondo e sostenuta da ingenti investimenti economici, ha determinato un e un’ degli stili di vita. condiz io namento n ei consumi omologaz io ne Un esempio evidente è costituito dalla diffusione dei centri commerciali e delle catene di ristoranti , che si possono trovare in quasi tutte le città del mondo e sono facilmente riconoscibili grazie all’utilizzo di un , cioè un simbolo che identifica tutti i prodotti di una determinata azienda. In questo modo si sono imposti a livello planetario stili di vita e scelte alimentari tipici del mondo occidentale, statunitensi in particolare, che rischiano di annullare del tutto le differenze tra le tradizioni culturali che caratterizzavano i singoli Paesi. fast food logo In risposta all’omologazione e agli altri aspetti negativi che la globalizzazione ha portato, negli ultimi decenni sono sorti alcuni , definiti perché contrari alla globalizzazione; sono accomunati dalla lotta contro le multinazionali e le organizzazioni che controllano le relazioni commerciali internazionali, come il ( ), l’Organizzazione mondiale del commercio alla quale aderiscono i principali Paesi del pianeta. Gli esponenti dei no global ritengono l’economia globale responsabile dei forti squilibri tra nazioni povere – sempre più indebolite a causa dello sfruttamento delle materie prime e della manodopera – e Paesi più sviluppati. movimenti no global Wto World Trade Organization La rete globale  Uno dei principali aspetti della globalizzazione riguarda la possibilità di comunicare facilmente e a costi ridotti con tutto il mondo grazie alla diffusione della rete , estesa ormai su molte aree del pianeta. Internet Le origini di questo rivoluzionario mezzo di comunicazione risalgono alle ricerche militari del governo statunitense, che negli anni Sessanta del XX secolo, sotto la minaccia di una guerra nucleare con l’Unione Sovietica, elaborò un sistema di comunicazioni strutturato come una rete, in cui tutti i centri di comando restavano sempre connessi tra loro attraverso i collegamenti telefonici: in questo modo la circolazione delle informazioni non sarebbe stata interrotta, anche nel caso in cui alcune postazioni fossero state distrutte da eventuali attacchi nemici. Nacque così l’idea della “rete” ( in inglese) interattiva, da cui deriva il nome Internet, che dapprima si diffuse velocemente nel mondo accademico statunitense come mezzo di comunicazione e di trasferimento di dati, per poi diventare, a partire dagli anni Novanta, uno degli strumenti più utilizzati per la circolazione delle informazioni nel mondo. net La diffusione di Internet ha dato avvio anche allo sviluppo della , che riguarda le applicazioni delle ricerche dell’elettronica computerizzata nel settore dei mezzi di comunicazione. Una delle più importanti innovazioni fu l’elaborazione nel 1989, da parte dei ricercatori del Cern di Ginevra, del World Wide Web, la “ragnatela mondiale” dei vari computer collegati tra loro, che consente di transcodificare in dati digitali (dall’inglese , “cifra”) testi, immagini e video e di inviarli in tempo reale ai computer di tutto il mondo. Grazie ai continui progressi della telematica, oggi è dunque possibile trasferire grandi quantità di informazioni in tempi brevissimi e consultare le banche dati o gli archivi di notizie pubblicati sulle numerosissime pagine web della rete, che si è trasformata in una sorta di immensa biblioteca digitale. telematica digit Un’antenna parabolica per le trasmissioni via etere.   › pagina 149    Telelavoro e   digital divide La diffusione di Internet ha comportato notevoli conseguenze sul piano economico e sociale. Grazie alle connessioni telematiche, le hanno conosciuto un nuovo impulso, favorendo così un’ulteriore crescita della globalizzazione economica. transaz io ni finanz ia r ie La possibilità di avere a disposizione, in ogni momento, un numero infinito di informazioni su qualsiasi argomento permette inoltre la e l’ a un numero sempre più vasto di cittadini in tutto il mondo, assicurando anche una maggiore diffusione dei principi che tutelano i diritti degli esseri umani e i valori della democrazia. libera circolaz io ne delle idee accesso alla cultura Un altro vantaggio è costituito dal , grazie al quale oggi molti impiegati, collaborando con la propria azienda senza spostarsi da casa, possono contribuire a limitare i problemi del traffico e dell’inquinamento. telelavoro Il rovescio della medaglia della capillare diffusione di Internet è il da parte dei gestori delle comunicazioni. Accanto a questo aspetto, bisogna considerare anche che in molti Paesi poveri del mondo la diffusione della rete è ancora limitata a poche classi privilegiate, mentre la maggioranza della popolazione ne è completamente esclusa: è questo il cosiddetto ( ), cioè la disparità nelle opportunità di accesso alla rete Internet, che separa ancora di più il mondo ricco da quello povero. controllo delle informaz io ni digital divide ▶ carta Il  . digital divide GUIDA ALLO STUDIO Che cos’è la globalizzazione e quali sono le sue caratteristiche? Che cosa si intende per “villaggio globale”? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della globalizzazione? Quali trasformazioni sono state introdotte dalle innovazioni telematiche degli ultimi decenni? Che cos’è il  ? digital divide