3.3 LA GRECIA ARCAICA L’AMBIENTE E LE RISORSE Il Mediterraneo greco I concetti chiave La Grecia al centro del mercato mediterraneo Il Medioevo ellenico, i secoli bui della civiltà greca La nascita della pólis Il regime oligarchico Dalla tirannide alla democrazia L’ostracismo dei nemici Il politeismo greco Il Mediterraneo orientale, in cui erano fiorite le civiltà cretese e micenea, fu anche la culla della . Come per le civiltà precedenti, anche per i Greci il mare rappresentò una risorsa determinante per l'espansione dei commerci e lo sviluppo dei centri urbani. civiltà greca I resti del tempio di Hera a Olimpia. Tra terra e mare Il territorio greco risultava inadatto alle coltivazioni di cereali. Sebbene nell'antichità il clima fosse più temperato di quello odierno, con piogge più abbondanti e zone boschive e pascoli più estesi (dove veniva praticato l'allevamento di bovini e di ovini), le uniche colture che ebbero diffusione nella Grecia continentale e nelle isole furono l' e la , che consentivano una produzione sufficiente non solo per la popolazione locale, ma anche per l'esportazione. Anche le risorse del sottosuolo erano scarse: il fabbisogno di metalli era superiore alla disponibilità garantita dalle miniere locali e rendeva necessaria sia l'importazione di e (fondamentali per gli scambi commerciali), sia quella del , alla cui carenza i Greci supplirono dapprima comprando i prodotti finiti dai mercanti del Vicino Oriente, e in seguito importando la materia prima da lavorare localmente. L'elemento principale che consentì lo sviluppo economico della civiltà greca fu dunque il , sfruttato sia per l'approvvigionamento diretto di risorse alimentari, attraverso le attività di , sia come : gran parte dei centri urbani greci sorse infatti sulle coste e si sviluppò grazie alla diffusione delle tecniche di navigazione apprese dai marinai fenici e all'espansione delle rotte mercantili marittime. ulivo vite argento oro ferro mare pesca via di comunicazione › pagina 171 L’Attica e l’Asia minore Protesa verso l'Egeo, l'Attica si trovava al centro degli scambi che attraversavano il Mediterraneo orientale: la sua posizione geografica era propizia a un'intensa espansione delle , grazie alle quali i Greci instaurarono contatti con le civiltà orientali (in particolare con l'impero persiano), facendo proprie le innovazioni tecnologiche e culturali diffuse da secoli nel Vicino Oriente. L'altra area costiera maggiormente coinvolta nella rete commerciale del Mediterraneo orientale era l'Asia minore. Le città fondate dai migranti greci sulla si trovavano al centro delle vie di comunicazione marittime e terrestri che collegavano la Grecia e le civiltà orientali. I grandi spazi dell'Anatolia, inoltre, offrivano ai Greci altrimenti precluse dalla superficie contenuta della penisola Ellenica. Inoltre, come nel caso dell'Attica, anche per le città dell'Asia minore la ricchezza derivante dalla coltivazione dell'ulivo e della vite, oltre che la , fu la premessa di un notevole sviluppo economico. attività commerciali marittime costa anatolica possibilità di espansione commerciale produzione di preziosi oggetti artigianali Anfora proveniente da Rodi. L’anfora raffigura alcuni contadini che raccolgono l’uva. Per i Greci il vino era un dono divino: era stato lo stesso dio Dioniso a insegnare agli uomini come coltivare la vite e ottenere il vino. Il Peloponneso e la Macedonia La situazione dei territori dell'entroterra restò a lungo simile a quella dell'epoca neolitica. Nel Peloponneso, in gran parte montuoso, la popolazione continuò per secoli a dedicarsi all' , mentre nelle valli della parte meridionale della penisola, percorse da fiumi a carattere torrentizio, le coltivazioni di cereali continuarono a essere insufficienti al sostentamento della popolazione. Tra le regioni escluse dai traffici commerciali del Mediterraneo vi era anche la , nella parte settentrionale della penisola Ellenica, un territorio ricco di legname e di metalli preziosi, che per secoli restò ai margini dello sviluppo economico e culturale del mondo greco. allevamento di bovini e di ovini Macedonia Il mar Nero e l’Italia meridionale L'area di influenza dei Greci si estese anche su territori lontani dalla madrepatria. Le relazioni economiche e politiche furono intense con le , che avevano abbondanza di cereali ed erano facilmente accessibili via mare attraverso lo stretto dei Dardanelli, e con le , dove sorsero colonie che contribuirono a diffondere la cultura greca in ampie zone delle attuali regioni italiane. Molte città pugliesi, lucane, campane, calabresi hanno un'origine greca: è il caso, per esempio, di Taranto, Crotone, Napoli. La presenza ellenica nell'Italia meridionale fu così importante che questa parte della penisola fu chiamata (grande Grecia). coste del mar Nero coste dell’Italia meridionale Magna Grecia GUIDA ALLO STUDIO In quali aree le caratteristiche del territorio erano favorevoli allo sviluppo agricolo? Su quali risorse si basò lo sviluppo economico dell'Attica? Quali erano le caratteristiche ambientali dell'entroterra greco? Quali erano le aree di influenza greca? IN SINTESI LE RISORSE DEL MONDO GRECO ulivo e vite, i cui prodotti erano destinati anche all’esportazione mare, sfruttato per la pesca e come via di comunicazione attività commerciali marittime in Attica e marittime e terrestri in Asia minore: esportazione di vino e olio e di prodotti artigianali agricoltura e allevamento bovino e ovino nel Peloponneso Macedonia, ricca di legname e di metalli preziosi