3.5 L’ETÀ ELLENISTICA L’AMBIENTE E LE RISORSE La Grecia tra il Mediterraneo e l’Oriente I concetti chiave L’emergere e la successiva affermazione della potenza macedone I regni ellenistici e la loro unità culturale La linguistica koiné Durante l’età classica la Grecia si era imposta come potenza egemone nel Mediterraneo, ma le greche, e Atene in particolare, erano anche state in grado di espandere i propri contatti commerciali verso regioni molto più lontane, allargando progressivamente la loro sfera di influenza fino ai territori che appartenevano all’impero persiano. Già nel V secolo a.C. l’espansione greca aveva dunque coinvolto aree che fino ad allora erano rimaste ai margini del grande mercato mediterraneo. Grazie alla loro ricchezza di beni e materie prime, questi territori sarebbero ben presto diventati fondamentali nelle relazioni commerciali del tempo. póleis La regione montuosa del Mavrovo, in Macedonia, oggi Parco naturale. Gli spazi sconfinati dell’Oriente I contatti con l’Oriente registrarono un incremento in seguito alla vittoria dei Greci nelle guerre contro l’impero persiano. I mercanti greci spinsero i loro interessi fino alle ricche pianure fluviali della Mesopotamia e alle vaste terre dell’Asia centrale. Qui, attraverso le vie di comunicazione che arrivavano in Estremo Oriente, giungevano prodotti raffinati e sconosciuti alle popolazioni mediterranee. Grazie ai Greci, il Mediterraneo orientale divenne un punto di raccordo economico tra i popoli europei e quelli asiatici. Dall’Egitto, dalla Sicilia e dalle coste del mar Nero provenivano grandi quantità di grano; la Grecia e le sue colonie dell’Italia meridionale producevano vino e olio, ma anche manufatti (come le raffinate ceramiche) ricercati in tutto il mondo conosciuto. Dalla penisola Balcanica venivano esportati legname, oro e argento, mentre dalle coste dell’Africa e dal Vicino Oriente giungevano avorio, spezie, profumi, oggetti artigianali in vetro, pietre preziose e tessuti pregiati, a loro volta importati dai mercanti orientali dall’ , dall’ e dalla ( ). Arabia India Cina ► CARTA I commerci al tempo dei Macedoni.   I commerci al tempo dei Macedoni: carta interattiva   › pagina 227    Le ricchezze della Macedonia A raccogliere l’eredità di questo grande mercato e a determinarne un decisivo allargamento non furono però le città costiere della Grecia meridionale, bensì una regione situata a nord della penisola Ellenica: la . A causa della posizione geografica e delle caratteristiche fisiche del suo territorio, la Macedonia era rimasta a lungo defilata rispetto ai traffici mediterranei che avevano arricchito le greche. Il suo territorio montuoso, che l’aveva preservata dalle invasioni delle popolazioni straniere insediatesi più a nord, nei Balcani, era ricco di risorse naturali importanti, che ne permisero l’ascesa economica. Dagli estesi boschi presenti nella regione si ricavava il richiesto dalle città costiere greche per la costruzione delle navi. Un’altra importante risorsa economica era costituita dai giacimenti minerari, di e in particolare: se si escludono le miniere attiche di argento del Laurion e dell’Epiro (nella Grecia occidentale), comunque insufficienti a coprire il fabbisogno dell’economia ellenica, in questa regione si concentravano le principali risorse di metalli preziosi di tutta la Grecia ( ). Grazie a queste risorse naturali, già a partire dal V secolo a.C., la relativa lontananza dai centri commerciali dell’Egeo fu superata. I contatti con l’area costiera della Grecia e con l’Oriente rappresentarono le premesse dell’ascesa della potenza macedone, che di lì a poco avrebbe influenzato direttamente i rapporti tra questi due mondi grazie alle conquiste di Alessandro Magno; quest’ultimo infatti estese il suo dominio militare e politico sulle terre esplorate dai mercanti greci nei secoli precedenti. Macedonia póleis legname oro argento ► CARTA Dischi d’oro con impressa la stella macedone. Questa stella, conosciuta anche con il nome di Stella di Verghina, dalla località macedone in cui venne rinvenuta come decorazione di uno scrigno in una tomba reale, presenta 12 o 16 punte. È un elemento ricorrente nelle decorazioni dell’arte macedone, anche se ancora non è univoca la sua interpretazione. Una lanterna in bronzo dalla tomba di re Filippo II. GUIDA ALLO STUDIO Quali regioni furono coinvolte dai mercanti greci negli scambi con il Mediterraneo? Come erano organizzati i traffici tra Mediterraneo e Oriente?